Consiglio comunale, giochi di fuoco notturni tra Monte e S. Caracappa

Si è dovuto attendere la tarda ora per assistere all’epilogo del consiglio comunale. L’ultimo punto trattato, avente ad esame il debito fuori bilancio nei confronti della SIAE, è stato il casus belli che ha generato un’ora di dibattito al vetriolo.
Se dovessimo fare un parallelismo cinematografico potremmo tranquillamente affermare che George Lucas, regista di fama mondiale, potrebbe attingere a quanto accaduto per relizzare la prosecuzione della saga di Star wars.
Uno scontro epocale, una resa dei conti tra l’Assessore al Turismo in carica Sino Caracappa e l’Assessore “emerito” e consigliere Comunale Salvatore Monte.

Ma andiamo per gradi.

Intorno all’una di notte ha avuto inizio la trattazione del punto relativo al debito maturato dal Comune di Sciacca nei confronti dell’Agenzia Siae (Autori ed Editori), il primo a relazionare è stato il dirigente del settore Turismo, Michele Todaro ed a seguire la palla è passata all’Amministrazione comunale. Ad intervenire, per sua precisa volontà notificata al cellulare ai colleghi di Amministrazione, è stato l’assessore Sino Caracappa che ha inaugurato cosi una stagione nuova: i debiti fuori bilancio a prescindere dalla loro natura vengono relazionati solitamente dall’Assessore agli affari legali.

Caracappa ha acceso cosi una miccia pronta ad esplodere. Nel suo intervento ha più volte accusato Monte di non aver amministrato bene, di non aver tutelato gli artisti, di non essere stato dalla parte dei lavoratori dello spettacolo, maturando un debito nocivo per la pubblica amministrazione.
L’Assessore al turismo, in un attimo di orgoglio, ha riversato sull’ex Amministratore una miriade di considerazioni, a tratti anche personali, sulla incapacità amministrativa della passata Amministrazione, accusata di aver generato un debito strafregandosene delle possibili conseguenze ai danni dell’ente.

Non colpi di fioretto, come siamo abituati a vedere in consiglio comunale ma vere e proprie bombe atomiche lanciate su Monte durante il lungo intervento dell’assessore Caracappa.
Se da un lato Caracappa ha mostrato di non aver paura nel generare un nuovo, estenuante e fuori luogo conflitto all’interno dell’aula virtuale “Falcone e Borsellino”, a tratti di natura poco politica bensi personalistica, l’ex Assessore ed oggi consigliere comunale Salvatore Monte ha contrattaccato con tutta la potenza di fuoco che aveva a sua disposizione.

La controffensiva è stata durissima; Monte ha rimandato al mittente tutte le accuse ricevute con una accurata e precisa relazione sul punto in esame, facendo emerge come se, da un lato, parte delle responsabilità potevano ricadere sulla ex amministrazione comunale, dall’altro qualche aspetto nebuloso sulla vicenda è stato anche generato da una cattiva informazione da parte della stessa SIAE.

Monte ha ribadito più volte che l’Amministrazione ha onorato tutte le fatture riguardanti gli spettacoli del 2012/2013/2014/2015/2016 (giuste determine di impegno e liquidazione) e che soltanto a fine del 2016 la Siae di Palermo, dopo l’avvicendamento degli agenti locali, ha scritto al comune reclamando ulteriori somme non versate. Insomma, una questione complicata.

Ma Monte, tirato in ballo su tutti i fronti dall’attuale Assessore, ha approfittato dell’occasione per evidenziare i comportamenti di Caracappa. Il Consigliere comunale ed ex assessore ha infatti rimarcato il doppio ruolo di Caracappa: Assessore al Turismo e conteporaneamente, presidente della Vertigo s.r.l, la società che gestisce i cinema saccensi e che risiede, in parte, in locali di proprietà comunale.

Monte ha poi ricordato come l’attuale assessore allo spettacolo sia stato poco attento alle richieste delle compagnie teatrali locali attribuendogli oneri che mai nella storia erano stati richiesti alle diverse associazioni. Toni accesissimi.
Una trattazione estenuante che ha evidenziato come il livello del dibattito politico sia scaduto. La seduta ha lasciato emergere anche intese di carattere politico/comportamentale tra Monte ed il consigliere Mandracchia che, nel corso degli anni, hanno alimentato il dibattito politico in città ma sempre nel massimo rispetto delle parti, senza superare i limiti imposti dalla moralità.
Senza ombra di dubbio abbiamo assistito ad una triste pagina della politica locale che, ancor una volta, non comprende come l’interesse dei cittadini sia rivolto alle emergenze, alle esigenze di un territorio e non a queste chiacchiere “da consiglio comunale”.

Filippo Cardinale