Sicilia: Turismo sicuro e nuova App. Presentati i dettagli alla presenza di Bertolaso

La Fase 2 in Sicilia, il ruolo di Bertolaso, le misure per il turismo e la nuova app della Regione. Su questi queste 4 direttrici si è basata la conferenza stampa convocata a Palazzo d’Orleans. Presenti il presidente della Regione Nello Musumeci, il coordinatore del progetto relativo al Protocollo di sicurezza sanitario Guido Bertolaso, l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina, l’assessorato alle Attività produttive Mimmo Turano.

“Bertolaso – ha detto Musumeci – ha accettato l’incarico col compenso di un euro. Ci ha aiutato a redigere un protocollo per ripartire in sicurezza. Per non gravare la Regione di spese ha usato la sua barca come alloggio. Ci avviamo – ha aggiunto – alla fase due e mezzo. Una fase in cui dobbiamo e vogliamo coniugare prudenza e rilancio. Abbiamo creato un Dipartimento che mette insieme personale dei dipartimenti Attività produttive Turismo e Salute e abbiamo dato il via a un protocollo per ripartire in sicurezza. In questo lavoro abbiamo avuto l’aiuto di Bertolaso che dovrà per qualche settimana monitornarne l’applicazione. Ci auguriamo poi che Bertolaso continui a collaborare con noi anche dopo il monitoraggio”.
 “Riapriamo – dice Musumeci – senza dover pensare al peggio, ma siamo pronti a intervenire se il peggio dovesse presentarsi. Riteniamo che il turista debba venire in Sicilia nella consapevolezza di essere accompagnato da un soggetto invisibile, assolutamente discreto. Il turista deve essere libero di muoversi senza rendere conto a nessuno. Ma in caso di necessità sa che esiste un Sistema sanitario pronto a intervenire. Per questo abbiamo pensato a una applicazione, al potenziamento di presidi sanitari”.

Io – ha detto Bertolaso – darò la mia collaborazione, il mio ruolo è quello di consulente e credo che qualche risultato l’ho portato a casa. Penso che questi mesi estivi saranno tranquilli, ma temo che i problemi di carattere sanitario potrebbero esserci di nuovo in autunno. Qui si sta facendo tutto il possibile per accogliere nel modo migliore chi vorrà venire. Quello che offre questa terra non si trova da nessuna parte del mondo”.

Il funzionamento della App è stato illustrato dall’assessore alla Salute Ruggero Razza: “Il protocollo – ha spiegato – vedrà dal 5 giugno il sito siciliasicura.com al quale è collegato una app che sarà presente anche sugli store. Consentirà a ogni cittadino che arriva in Sicilia di compilare il modulo in cui dirà anche quando intende arrivare nella nostra Regione. Il giorno prima del suo arrivo, dal sito sarà possibile inviare l’invito a collegarsi alla app, in modo che si possa fornire le informazioni sulle proprie condizioni di salute. Poi la app invia un messaggio giornaliero che darà la possibilità a chi lo ritiene, di segnalare il proprio stato di salute e un eventuale malessere. All’applicazione – prosegue – è legato un doppio call center: metterà immediatamente nella disponibilità di chi arriva in Sicilia dei consigli di ordine sanitario e anche, per gli operatori, la possibilità di attuare procedure adeguate”. Nessuna quarantena è prevista per i visitatori, né alcuna sanzione in caso di mancata registrazione: “Non prevediamo sanzioni, – ha detto infatti Musumeci – anche se qualcuno ce la chiede. Ma siamo certi che il turista per primo avrà interesse a usare gli strumenti che gli mettiamo a disposizione”.

Presenti anche gli assessori alle Attività produttive Mimmo Turano e quello al Turismo Manlio Messina. Per il primo, “la Regione ha costruito un meccanismo che può essere rassicurante per il turista e allo stesso tempo per il siciliano. E l’app funzionerà solo per il periodo della vacanza nell’Isola. È una grande scommessa. Nessuno pensa che in Sicilia si possano fare i numeri degli anni precedenti, ma recuperare il recuperabile farà bene a tutti”. Messina ha ricordato invece che quello del “turismo è il settore che maggiormente soffre l’emergenza e paga un prezzo troppo alta. Siamo riusciti a pensare a un percorso che consente al turista di arrivare ed essere accolto. Non c’è nessuna restrizione della libertà, ma una collaborazione con la Regione che consenta anche di rispettare i siciliani. Non possiamo permetterci di danneggiare un settore che rappresenta in Sicilia il 15 per cento del Pil”.