Disservizi aerei,sindaci di Lampedusa e Pantelleria replicano alla compagnia Dat

I sindaci di Lampedusa e Pantelleria tornano alla carica per i disservizi che patiscono le rispettive isole nei voli aerei. La Dat aveva risposto che l’emergenza Coronavirius in una prima fase ha drasticamente limitato il numero di passeggeri sulle tratte, e questo corrisponde al vero fino al 4 maggio.

Ma poi è stata nuovamente permessa la mobilità all’interno della stessa regione. Ed è proprio da quel momento che sono iniziati i disservizi, con numerosi passeggeri lasciati a terra poiché la Dat ha deciso di mantenere, dal 4 maggio al 1 giungo, gli stessi voli con la stessa capacità ‘tarata’ sulla fase precedete, quando vigeva il blocco totale.

“La nostra richiesta- scrivono- era proprio quella di considerare il fatto che già dal 4 maggio è stata possibile la mobilità tra comuni della stessa regione. E se in base alle norme sanitarie i gli aerei hanno ‘capienza limitata’, la Dat avrebbe dovuto aumentare il numero di voli o utilizzare aeromobili più grandi, cosa che non è stata fatta nonostante, è bene ricordarlo, la compagnia abbia sottoscritto un contratto con la Regione Siciliana che prevede ‘tratte sociali in regime di continuità territoriale’, contratto che evidentemente non è stato rispettato dal momento che dopo il 4 maggio numerosi passeggeri sono stati lasciati a terra, fra loro anche malati e personale medico e sanitario”.

Ricordano anche che  anche che l”e tratte sociali in regime di continuità territoriale sono servizi onerati dallo Stato per permettere ai residenti di muoversi senza difficoltà e questo non si è più verificato dal 4 maggio e, cosa ancora più grave, dal 18 maggio quando sono cadute anche le ultime limitazioni al movimento all’interno della Regione”.

“Noi sindaci abbiamo ricevuto decine di telefonate di nostri concittadini rimasti bloccati per il sold-out soprattutto sulla tratta della mattina che vedeva l’aereo completo da lavoratori pendolari e Forze dell’Ordine. Situazione inaccettabile che non tiene conto della condizione disagiata delle nostre isole dal punto di vista dei collegamenti”.