Statuto “consortile”, le perplessità di Bono e Milioti. “Un’autodiffida per il Comune di Sciacca”
La scelta della forma di gestione del servizio Idrico Integrato è una questione che i Consigli comunali sono chiamati a definire entro il 31 maggio. Il termine potrebbe slittare di qualche giorno, ma l’Ati è sotto la mannaia del commissariamento già imposto dalla Regione.
Sull’argomento oggi intervengono i consiglieri comunali Calogero Filippo Bono e Giuseppe Milioti che rimarcano come “ci sono stati passaggi in Consiglio comunale dove sono emerse perplessità da parte di molti”. Perplessità che alla fine hanno portato ad una scelta anche per le pressioni delle associazioni varie.
Bono e Milioti sottolinenano che “sarà un processo molto complesso e occorreranno risorse finanziarie ingenti all’inizio della gestione”. I due consiglieri comunali sono “preoccupati per come si sta procedendo”, ribadiscono che “la gestione privatistica di Girgenti Acque è stata un disastro e la risoluzione del contratto è stato un bene per la collettività”.
“Una scelta che era già iniziata nel 2016 anche grazie all’impulso dell’allora sindaco Di Paola componente del direttivo dell’ATI”, aggiungono Bono e Milioti.
La procedura per la costituzione della azienda speciale consortile prevede l’approvazione dello statuto in Consiglio comunale. Il presidente dell’ATI, Francesca Valenti che è anche sindaco di Sciacca, lo scorso 4 maggio ha inviato una nota di diffida a tutti Comuni della provincia per adempiere a questo passaggio fondamentale. Molto comuni lo hanno già fatto.
“Naturalmente il Comune di Sciacca- chiosano Bono e Milioti- come su molte questioni, è inadempiente. Infatti non si ha notizie dello statuto e la proposta di delibera non è all’ordine del giorno del prossimo consiglio. Dunque, il presidente dell’ATI che è il Sindaco di Sciacca ha diffidato se stesso”.