IL DOPO MANGIACAVALLO NEL “GRILLISMO” SACCENSE

Nessun commento ufficiale in questi giorni da parte del gruppo di Sciacca del Movimento Cinque Stelle alla ormai imminente interruzione del rapporto tra il movimento e Matteo Mangiacavallo, uno dei cinque “deputati ribelli” all’Ars (domani conferenza stampa come riferito in altro articolo).

Nei giorni scorsi alcuni componenti dell’area di “opposizione” interna, sui social si è già espressa con colorite espressioni di… soddisfazione. Non era un segreto il rapporto conflittuale, per non dire inesistente, tra questa frangia del gruppo e il deputato regionale.

Non si sono espressi nemmeno Teresa Bilello, molto vicina a Mangiacavallo, e Alessandro Curreri, colui che invece in questi tre anni di consiliatura ha fatto un percorso quasi autonomo rispetto al gruppo locale coordinato dal deputato regionale.

Mangiacavallo non ha formalmente comunicato la sua decisione. Ha parlato in modo informale con alcune persone che lo hanno sempre sostenuto, è probabile che molti gli rimarranno vicino per un questione di amicizia, altri per ambizione politica rimarranno nel M5S.

Ma è chiaro che quanto accade disorienta il grillismo saccense e l’elettorato dello stesso movimento, compresi quelli che, delusi da centrodestra e centrosinistra, trovavano nel M5S un approdo utile a quel cambiamento della politica regionale, nazionale e locale che poteva produrre una svolta. Insomma, quell’area politica che in occasione delle ultime elezioni comunali, seppure fortemente divisa, conquistò il 19 per cento dei consensi. Lo stesso elettorato che poi confermò Mangiacavallo all’Assemblea Regionale Siciliana.

Quali saranno i riflessi a Sciacca ? Cosà farà Teresa Bilello da sempre vicino a Mangiacavallo ? Cosa faranno altri sostenitori della prima ora che gli sono stati sempre vicini ? Per molti di loro le ultime settimane sono state pesanti, un macigno si è abbattuto su un percorso di condivisione di idee cominciato nel 2012, che per alcune settimane nel 2017 ha fatto anche sognare la possibile conquista della guida della città. In quel periodo alcune mosse furono sbagliate, arrivare all’ultimo istante nella scelta di un candidato a sindaco non aiutò il raggiungimento di un obiettivo che sembrava vicino. Ma forse il grillismo saccense non era pronto per fare questo salto.

Per quanto riguarda Curreri ed i relativi supporter locali, è immaginabile che seguiteranno a rimanere nel Movimento visto che, da quello che è successo, da queste ultime vicende interne escono sicuramente più forti.