“L’importanza di chiamarsi Samonà”
Le riflessioni dell’amica e collega Flavia Verde nel suo blog personale sono sempre acute e interessanti. Abbracciano la nostra città e il nostro territorio, prendono spunto dalla cronaca di ogni giorno e con il suo consenso le riproponiamo piacevolmente nel nostro quotidiano di informazione.
Oggi giriamo ai nostri lettori il suo articolo pubblicato quando il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha nominato il nuovo assessore ai Beni Culturali. Un incarico di peso che apparteneva al compianto Sebastiano Tusa, un atto che ha provocato accese polemiche visto che il neo assessore è entrato nella giunta regionale in quota Lega Nord.
Naturalmente Flavia prende spunto anche dal cognome del nuovo assessore per ripercorrere la storia del nostro teatro popolare, incompiuta di lusso e simbolo di una città che insegue sempre con affanno sviluppo e benessere.
Il polverone sollevatosi sui media alla notizia che il Presidente della Regione aveva deciso di affidare l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali alla Lega di Salvini non si sarebbe spento tanto facilmente. L’ondata di indignazione, nonostante quello che ha dichiarato lo stesso Musumeci “che una sparuta minoranza avrebbe protestato…gruppi poveretti con problemi familiari, personali…pagina triste”, io penso che non si sarebbe placata facilmente se…
Non fosse venuto fuori il nome di Samonà. Che , per noi di Sciacca ha evocato sin da subito il nostro Teatro, questo: Eccellenza tra le incompiute delle incompiute della città…per quaranta anni abbiamo atteso che fosse fruibile QUARANTA ANNI!
I primi studi per il teatro di Sciacca risalgono al 1973 quando insieme al Piano particolareggiato di Cammordino, Giuseppe e Alberto Samonà presentarono anche undici tavole e una relazione tecnica per il progetto di massima finalizzato alla realizzazione del nuovo teatro. L’inizio ufficiale dei lavori, coordinati dalla Regione Siciliana e affidati all’impresa Paralisiti di Catania, risale al 1979.
Emblema dello spreco di denaro pubblico così lo definisce Wikipedia .Inaugurato dopo oltre 40 anni dai progetti iniziali é costato oltre 25 milioni di euro. Il nostro Teatro Popolare, attualmente chiuso è stato oggetto più di odio che di amore per la città. Capitolo tragico e dolente.
Ma torniamo al nostro argomento principale. Il nuovo Assessore. Che, abbiamo appreso dopo qualche ora dalla sua nomina, non è imparentato con i progettisti o forse…solo alla lontana. Quindi è sempre Samonà, ma non di “quelli del teatro”. Ma già il semplice fatto di avere un cognome a noi familiare, ha fatto cadere tutte le nostre riserve sulla scelta di Musumeci. Intendiamoci: prendere il posto del grandissimo Sebastiano Tusa non sarebbe stato un compito facile per nessuno nè tantomeno lo sarà per lui.
“Tusa è inarrivabile- ha dichiarato-.Dovevamo chiudere l’assessorato dopo di lui, l’alternativa è provare a continuare il suo percorso. La prima telefonata l’ho fatta alla vedova.”
Il suo curriculum professionale è davvero massiccio e non basterebbe questa pagina a contenere tutte le sue pubblicazioni, i premi e i riconoscimenti ricevuti in ambito letterario. Lo lasciamo alle vostre ricerche personali sul web, insieme a quelle legate alle sue scelte politiche, con i giudizi che a noi non competono.
Speriamo che questo nostro “parente o congiunto…nel nome a Sciacca” non ci abbandoni al nostro destino…come è stato per anni, prima di Tusa. Buon lavoro, Assessore!