CHI E’ OTTIMISTA ALZI LA MANO
Nonostante si cerchi di essere ottimisti, la realtà che oggi si presenta davanti ai nostri occhi dopo due mesi di emergenza e con interventi del governo che non hanno del tutto colmato il disagio di famiglie e imprese, è estremamente drammatica.
Siamo di fronte alla più grave crisi globale dopo la Seconda guerra mondiale, con migliaia di imprese a rischio chiusura e con tantissimi lavoratori impiegati nel settore privato che saranno licenziati o si vedranno ridurre il loro salario.
Molti lavoratori svolgevano già lavori poco retribuiti e poco qualificati, dove un’improvvisa perdita di reddito la situazione di ognuno di loro può rilevarsi devastante.
Chi voleva investire in economia emergenti e in via di sviluppo ha deciso di rinunciarvi. Nel nostro territorio le piccole e medie imprese lamentano i ritardi dei contributi nazionali, ma quello che realmente preoccupa è il futuro, la grande incertezze che c’è davanti ad ognuno di noi.
Chi non possiede un buon conto in banca e fino ad oggi ha vissuto alla giornata, mandando avanti la sua famiglia con lo stipendio mensile frutto del lavoro nel settore privato, non riesce purtroppo ad essere ottimista.
La vignetta che pubblichiamo frutto della sapiente mano di Francesco Recca, ci illustra con un sorriso ironico come l’apertura dei cimiteri, prevista nel nuovo decreto, non rappresenterà altro che la possibilità di portare un fiore sulla tomba di tanti attività produttive del nostro territorio.