VIGILI DEL FUOCO DISCONTINUI: “IDONEI PER L’EMERGENZA MA NON PER UN RAPPORTO DURATURO”

Emergenza coronavirus, il governo nazionale pensa ai vigili del fuoco discontinui e certifica di fatto un’idoneità nello svolgimento dell’attività lavorativa che, invece, non viene affermata ai fini di un duraturo e stabile rapporto lavorativo”.

E’ quanto denuncia l’Associazione Nazionale Discontinui dei Vigili del Fuoco dichiarata maggioritaria come rappresentatività della categoria discontinua, che nello stringersi ai colleghi permanenti in questo momento difficile per la Nazione, critica fortemente le scelte fatte dal governo nazionale.

Stando a quanto dice l’Associazione, oggi la categoria precaria è chiamata in gioco dal decreto “Cura Italia” all’articolo 74 comma 3: Il governo italiano, in questa crisi – si legge in una nota – si ricorda giustamente dei valorosi discontinui, ma come reagirà il popolo dei precari, che finora è stato utilizzato da tutti i politici, nessuno escluso, come merce di scambio elettorale e a cui è stata paventata più volte una possibile stabilizzazione, oggi ancora solo un’utopia ?”

Tanti gli interrogativi dell’Associazione Nazionale Discontinui dei Vigili del Fuoco: “Il governo ha il coraggio di dire a queste persone di andare in trincea a combattere senza dare loro nessuna garanzia di un futuro certo per le loro famiglie ? Sfruttando ancora una volta la loro migliore virtù, l’altruismo ? Ha il coraggio di mettere a rischio la vita di tanti padri e tante madri, chiedendo enormi sacrifici, per poi gettarli nuovamente nella condizione di precariato ? Questi lavoratori hanno il diritto di ottenere un piano di stabilizzazione che consenta loro, e alle loro famiglie, di rivedere la luce in fondo a questo tunnel buio del precariato in cui vivono da troppi anni ?”

I Vigili del Fuoco discontinui ricordano oggi che il giorno 28 aprile un Vigile Discontinuo/Precario (iscritto all’Associazione Nazionale Discontinui) richiamato in servizio, sarebbe stato sottoposto a quarantena, insieme a tutto l’equipaggio di un distaccamento in provincia di Catania. “Purtroppo – aggiungono – non c’è garanzia che il Vigile Discontinuo possa accedere alle misure di tutela o di
infortunio sul lavoro, nonostante l’eventuale contagio da Covid-19 sia sicuramente determinato da causa di servizio cioè malattia riconducibile al lavoro espletato da vigile del fuoco.

Lo scorso 29 aprile, l’Associazione Nazionale Discontinui dei Vigili del Fuoco ha inviato una PEC ai vertici del C.N.VV.F. e per conoscenza a tutti i sindacati, auspicando che nel breve venga fatta chiarezza e che il Vigile Discontinuo abbia garantito lo stesso trattamento riservato a tutto il personale in servizio .

I Vigili del Fuoco discontinui ci sono – scrive l’Associazione – ora sta alla politica dare delle risposte a questi servitori della Patria, perché la categoria non farà mancare il proprio supporto alla popolazione, come sempre”.

Auspicando un provvedimento costruttivo per la categoria, l’Associazione Nazionale Discontinui ha già proposto le soluzioni a costo zero e, di questi tempi, una politica attenta e lungimirante dovrebbe farne tesoro, basterebbe solamente cambiare questa malsana rotta, garantendo serenità alle circa 10.000 famiglie che vivono la precarietà dei loro congiunti e che hanno la sola colpa di avere “una nobile passione”.