AL NORD RIAPRONO LE FABBRICHE, AL SUD RESTA CHIUSO IL TURISMO
Il settore del turismo deluso dai contenuti del decreto, lo stesso premier ha detto che è il comparto più severamente colpito, anche perché non ha alcuna possibilità di rimediare, da solo, alle perdite accumulate. Ma il governo nazionale insiste nella uniformità nazionale, penalizzando il sud che non ha la fabbriche del nord e punta su altre risorse.
La mancata circolazione tra regioni penalizza pesantemente. Particolare rabbia al sud e in Sicilia, dove il contagio rispetto al nord è limitato e dove ci si chiede perchè l’industria del nord può riaprire e quella del sud, che è rappresentata soprattutto dal turismo, deve rimanere chiusa. “Il ministro Franceschini – ha detto Conte – sta elaborando varie proposte per sostenere questo settore che, anche dal punto di vista economico, rimane uno dei punti di forza dell’intero sistema-Italia”. Ma tutto ciò non basta a rasserenare l’imprenditoria turistica siciliana.
Ecco cosa ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci ai microfoni di RaiNews: “Siamo una delle regioni più sicure sotto il profilo del numero di contagi, ma non apriamo le porte dell’isola senza cautele, cominceremo con “il turismo autoctono”.
Ancora Musumeci dopo il decreto: “L’economia siciliana è in ginocchio. Le imprese hanno bisogno di ossigeno e non basta certo quello dato dalle iniziative del governo regionale, ma adesso serve che Roma faccia la sua parte. E in questo il turismo rappresenta un punto fondamentale”. Il governatore ha detto di si alle scelte nazionali e per l’industria del turismo che sperava di riaprire a maggio le perdite sono ormai pesantissime.