ADDIO AL CAFFE’ IN DUE, “SCIACCA STYLE”. LA RIPARTENZA SARA’ IN SALITA RIPIDA

Siamo proiettati alla fase 2, quella che ci traghetta dalla emergenza sanitaria e l’obbligo del distanziamento sociale a quella della lenta ripresa della vita “normale”. Ma tale non sarà perché è abbastanza ovvio che la nostra vita subirà un cambiamento delle abitudini, ma anche nel modo di concepire la vita. L’intensità del cambiamento, molto probabilmente, ancora non ci è chiaro. Magari in molti penseranno che dal 4 maggio, come per incanto, tutto ritorna come prima. Non ci può essere un come prima, ma dobbiamo prevedere un dopo, imminente, che non ha uguali.

Basta pensare, con un sorriso che spezza la tensione accumulata in oltre 30 giorni di lockdown, che la tipica abitudine saccense del dividere un caffè in due al bar va archiviata. Le rigide norme di sicurezza sanitaria imposte per la riapertura delle attività ci faranno toccare in mano quanto la nostra vita cambierà.

Sarà un ricordo fare colazione al bar dividendo il caffè in due e con assembramenti al bancone. Sarà anche difficoltoso consumare all’aperto considerato che la distanza dei tavolini deve essere di 2 metri. Entrare in un negozio per acquistare un abbigliamento, o un paio di scarpe, sarà molto diverso. Come andare a sistemarci i capelli.

Parrucchieri, negozi, bar e ristoranti, hanno una tabella diversa di marcia per le riaperture dopo l’emergenza Covid. Intanto, tutto avverrà in relazione al dato dei contagi: se resterà costante o se, malauguratamente, dovesse tornare a crescere una volta allentate le misure di contenimento al coronavirus.

Le prime a poter riaprire i battenti, il 4 maggio, saranno le aziende manufatturiere e quelle agricole. A metà maggio toccherà, invece, ai negozi. Parrucchieri centri di bellezza dovranno aspettare la fine di maggio. A metà giugno sarà la volta di bar e ristoranti. Per loro sarà difficile mantenere le distanze di sicurezza. Molto probabilmente si userà la consegna a domicilio.

Sarà altrettanto difficile per i negozi di abbigliamento che dovranno garantire ingressi limitati ed orari.  Sarà obbligatorio anche il divieto di provare e di cambiare i capi da acquistare o acquistati.  

Ripartire non sarà semplice, né automatico. Servirà molta innovazione. Anche l’Italia è stata messa in ginocchio dalla guerra. Il secondo conflitto distrusse il nostro Paese, lo portò alla rovina, alla fame. Ma venne il tempo della ricostruzione, dello sviluppo, della nuova vita. Sarà così anche questa volta, se ne siamo coscienti e pazienti.
Filippo Cardinale