MARINERIA IN CRISI, IL PESCE C’E’ MA LA RICHIESTA NO. BATTUTE DI PESCA COME SALASSO

Dopo tante settimane di stop alla pesca per via dell’emergenza coronavirus, il pesce abbonda nel mare. Ma la richiesta è inesistente a causa della chiusura dei ristoranti. Per quanto riguarda la flotta peschereccia di Sciacca, una sessantina di imbarcazioni hanno mollato gli ormeggi e preso il largo. Ma la quantità di pesce tirata su con le reti è superiore alla richiesta del mercato.

La chiusura a causa dell’emergenza coronavirus è stata a catena. I ristoranti sono ancora chiusi e molti mercati hanno ancora le saracinesche abbassate. E’ ovvio che c’è un surplus di pescato che rimane invenduto.

Meno vendite meno introiti per armatori e pescatori. Gli armatori assumeranno una decisione anche perché i marittimi che rimangono a terra fruiranno l’ammortizzatore sociale per nove settimane (periodo massimo) con l’80% della retribuzione. Lo scorso 16 marzo gli armatori hanno consegnato al Circomare di Sciacca i documenti di bordo delle imbarcazioni per fruire della cassa integrazione in deroga prevista dal DPCM.

Molto probabilmente, ci sarà un ulteriore stop alle uscite ritenute controproducenti, in attesa di una ripresa, con la fase 2, delle attività ristoratrici e dei mercati ittici come quello di Palermo e di Catania.

Lo scorso 16 marzo gli armatori hanno consegnato al Circomare di Sciacca i documenti di bordo delle imbarcazioni per fruire della cassa integrazione in deroga prevista dal DPCM.