“FILOSOFIA LEAN”: NEGLI OSPEDALI DI SCIACCA E RIBERA IL COMMISSARIO AVVIA IL NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO

Si chiama “Sperimentazione organizzativa a seguito di Emergenza Covid” ed è la più recente delle direttive che il commissario ad acta per l’emergenza coronavirus negli Ospedali Civili Riuniti di Sciacca e Ribera sta adottando per mettere in sicurezza i due plessi sanitari.

Alberto Firenze sembra intenda trasferire in provincia di Agrigento un programma di ottimizzazione dei servizi che quasi rivoluzionerà l’attuale organizzazione, risorse umane comprese. Ha trasmesso le linee direttive ai direttori delle unità operative dei plessi ospedalieri di Sciacca e Ribera, alimentando in verità una certa perplessità negli operatori sanitari, alcuni dei quali ritengono anomalo parlare di “sperimentazioni” in una fase di emergenza, soprattutto perchè impegna gli stessi sanitari a svolgere funzioni Covid e No Covid.

“E’ un’organizzazione non più articolata in reparti o unità operative in base alla patologia e alla disciplina medica – si legge nella direttiva – ma in aree omogenee, che ospitano i pazienti in base alla gravità del caso clinico e del livello di complessità assistenziale”. La sperimentazione di questo modello organizzativo inizialmente riguarderà per l’area di media intensità di Sciacca, per poi estendersi anche per gli altri due livelli sia al plesso di Sciacca che al plesso di Ribera.

La prima applicazione prevede che i medici dell’area di emergenza No Covid, vista la contemporanea presenza di un triage dedicato Covid, semplifichino le procedure di permanenza dei pazienti ed evitando di attivare, in prima battuta, le procedure di trasferimento dei pazienti presso la Casa di cura S. Anna. Previsto, inoltre, il trasferimento delle apparecchiatura specialistica ORL, dal reparto ad una stanza del pronto soccorso generale, destinando le due unità di dirigenti medici presenti per il potenziamento No Covid o Covid.

Le direttive prevedono anche una gestione della turnazione No Covid e Covid in area di emergenza, in terapia intensiva e nell’area medica di degenza e subintensiva Covid-19. Al piano terrà dell’ospedale ci sarà un’area per intensità di cura di specialità medica (Medicina e Nefrologia) con il supporto consulenziale dell’unità di cardiologia, mentre al quarto piano sarà attiva un’area ad intensità di cure di specialità chirurgica. Gli stessi dirigenti medici, dell’area ad intensità di cure di specialità medica, dovranno garantire una seconda equipe medica in pronta disponibilità per i pazienti Covid-19 conclamati, sintomatici, in isolamento. Il prossimo passo sarà individuare eventuali dirigenti medici da destinare con carattere d’urgenza alla dotazione organica dell’area di emergenza Covid o No Covid.

Articolo di Giuseppe Recca da “La Sicilia”