PER I DIALIZZATI…L’INFERNO CONTINUA. LA LAMENTELA DI UN RIBERESE GIUNTO AL PRE-TRIAGE DI SCIACCA

Abbiamo già pubblicato un articolo riguardo le lamentele delle persone che devono sottoporsi,a giorni alterni, alla dialisi. Con l’emergenza coronavirus non possono accedere più direttamente in reparto nefrologia, dove, fino a giorni fa, erano sottoposti, nella hall, al controllo della temperatura corporea da parte degli infermieri. Non avere la febbre è essenziale per procedere alla dialisi. Quindi, ilrilevamento della temperatura è prassi al di là dell’emergenza coronavirus.

Ieri, un riberese di 71 anni, viene prelevato dalla sua abitazione alle 13:20 e giunge all’ospedale di Sciacca dopo circa 20 minuti. La nuova disposizione del commissario ad acta per l’emergenza covid-19 per gli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera impone l’unico ingresso tramite il pre-triage, collocato nell’area emergenza dell’ospedale di Sciacca.

L’anziano riberese, in turno per la dialisi, viene sottoposto nella tenda dell’area di emergenza al rilevamento della temperatura. “Lei non può accedere”, gli hanno detto, “Perchè ha la temperatura è 37.2”. L’anziano spiega che ha “viaggiato in auto e che è accaldato per il sole”. Nulla da fare. “Mi hanno detto che dovevo scendere dall’auto per rinfrescarmi. Di mettermi all’ombra”.

L’anziano dializzato, con i suoi seri problemi sanitari, ha dovuto ubbidire mettendo a rischio la sua precaria difesa immunitaria dovuta alla patologia. Lo sbalzo di temperatura tra il caldo dell’auto e il fresco dell’ombra non è certamente salutare per le sue condizioni.

Dopo un’ora di “aria”, che ricorda quella dei detenuti, l’anziano è stato sottoposto a nuova misurazione della temperatura. Stavolta il termometro si è fermato a 36.5

E’ abbastanza ovvio comprendere quali disagi incombono ai dializzati. Sarebbe il caso di trovare subito una soluzione a loro più congeniale anziché farli “traghettare” da un edificio all’altro della struttura ospedaliera saccense.

Giriamo tale lamentela non solo al sindaco di Sciacca ma anche ai sindaci dei paesi limitrofi poiché nella stessa condizione dell’anziano riberese si trovano altri.

Filippo Cardinale