CORONAVIRUS, LE MAFIE INTERESSATE A FARE BUSINESS NEL TURISMO
Tra i settori più colpiti dalla crisi economica determinata dall’emergenza coronavirus c’è il turismo. A lanciare l’allarme, lo studio “L’impatto del coronavirus sulle infiltrazioni della criminalità organizzata” realizzato da Transcrime-Università Cattolica.
Lo studio trae origine dai dati allarmanti che provengono dal settore turistico. Un 10% di imprese a rischio default se la crisi non si arresta entro l’anno e della gravissima crisi di liquidità che vivono le attività economiche del Paese.
Lo studio evidenzia il rischio che clan mafiosi possano concentrare le loro attenzioni sul settore del turismo e tutto ciò che intorno ad esso ruota, la ristorazione, l’attività ricettiva, i trasporti, settori travolti dal lockdown.
Di capacità delle mafie di fiutare gli affari e di infiltrarsi nell’economia legale, anche grazie all’enorme quantità di denaro da riciclare di cui dispongono, parla il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi.
“Le organizzazioni mafiose più forti sanno cogliere tutte le opportunità in cui c’è da lucrare e questa è una cosa che ora potrebbe non riguardare solo l’Italia, ma anche gli altri Paesi almeno europei attraversati dall’emergenza e che poi dovranno ripartire”, dice il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi.