LA PROCURA DI AGRIGENTO INDAGA SU ALCUNI VIDEO DI RAGAZZE CHE RACCONTANO DI ESSERE STATE NELLE ZONE ROSSE

La Procura di Agrigento sta indagandosu alcuni video – con agrigentini protagonisti – che circolano, da ieri sera, sui social network. Si tratta di giovani che raccontano d’essere rientrati dalle cosiddette “zone rosse”. Immagini che, ovvioamente,  hanno sollevato tante  polemiche.

“In relazione ad alcuni video che circolano sui social network, la Procura della Repubblica di Agrigento ricorda che violare le cosiddette zone rosse integra il reato di cui all’articolo 650 del codice penale che – ha ricordato, a chiare lettere, il procuratore capo Luigi Patronaggio – prevede la pena dell’arresto fino a tre mesi. Si ricorda poi, anche al fine di evitare di incorrere nel più grave reato di cui all’articolo 438 del codice penale che le persone che provengono dalle suddette zone devono mettersi a disposizione della competente autorità sanitaria al fine di impedire il propagarsi dell’epidemia”. 

Il procuratore Patronaggio ha spiegato anche, sempre chiaramente, a giovani e meno giovani, che “la diffusione di false notizie sulla epidemia in corso sui social network può integrare il reato di ‘procurato allarme’ di cui all’articolo 658 del codice penale. La polizia di Stato e l’Arma dei carabinieri stanno già identificando i responsabili di alcune gravi ed irresponsabili condotte diffuse ieri su internet”.