TERME, CHE IL BANDO PARTA…IN QUALCHE MANIERA. ECCO I PUNTI SALIENTI

Nessun scontro con Comune, Comitati e Associazioni. Il bando deve farsi in ogni modo e…si spera che possa attrarre qualche imprenditore. Un bando che contiene tutto ma anche tante condizioni che potrebbero scoraggiare chi vuole investire nelle strutture termali.

Come ad esempio il Parco delle Terme. “Che senso ha- spiegano Ignazio Messina e Michele Ferrara- escludere il parco dal bando per concederlo al Comune il quale deve garantire la manutenzione, la pulizia e la guardiania? Sarebbe stato più opportuno gestire l’ex convento San Francesco, trasformarlo in museo della ceramica e sede di eventi. Cioè una fonte di reddito per il Comune. Il Parco è solo un capitolo di uscita di denaro comunale”.

L’osservazione è giusta anche perché chi intende investire per la gestione delle strutture termali si troverà il Parco in concessione al Comune. Parco che si trova tra i beni termali previsti nel bando. Insomma, una presenza burocratica che rappresenta “un terzo incomodo” nei piani gestionali dell’imprenditore.

Il canone di concessione è stato fissato in 130 mila euro l’anno, esentati per i primi tre anni. Poi altri 10 anni di scomputo per l’ammortamento. L’opinione di Messina e Ferrara è che si tratta “di un bando che mette in moto l’iter e nel quale la sottrazione del bando appare inopportuna. Il Parco rappresenta un tutt’uno con le esigenze termali e di chi investe”.

Sia Messina che Ferrara hanno una perplessità: “Speriamo che arrivino le proposte, ma abbiamo forti perplessità. Se andrà deserto il bando resta la possibilità di un Project Financing”.

Rimangono ancora da sciogliere alcuni nodi. Ma il capo della segreteria tecnica dell’assessore Gaetano Armao ha assicurato che già da domani si metterà in contatto con Carlo Turriciano, liquidatore della Terme di Sciacca Spa.

Nel bando cono inclusi il Grand Hotel delle Terme, loStabilimento nuove Terme, lo Stabuilimentoi vecchie terme, le Piscine Molinelli, le Piscine sulfuree, l’ex Convento San Francesco, il Grande Albergo San Calogero e le stufe vaporose, il Centro di accumulo e smistamento acque.

Per quanto riguarda l’ex convento San Francesco il bando prevede la clausola “che venga garantito l’uso in condiviso con il Comune di Sciacca tramite apposita convenzione”.

L’Antiquarium non è incluso, ovviamente, in quanto dell’Ente Parco Valle dei Templi.

Il Parco delle Terme rimane in concessione del Comune di Sciacca che ne garantirà la pubblica fruizione e l’utilizzo condiviso con il concessionario dei beni termali con apposita convenzione. E’ garantito al concessionario l’uso dei viali di accesso e di percorrenza situati all’interno del Parco. Il Comune garantirà l’apertura almeno nei giorni e nelle ore definiti dalla convenzione, nonché la pulizia, la manutenzione e la vigilanza del Parco”.

Bacino idrotermale. “L’autorizzazione all’eduzione e allo sfruttamento non esclusivi delle acque termali del bacino termale di Sciacca da parte del concessionario sarà formalizzata con apposita concessione rilasciata dall’Amministrazione regionale competente per materia, a fronte del pagamento del canone dovuto”.

Il canone di concessione delle strutture termali non potrà superare i 30 anni e dovrà essere superiore a 130 mila euro annui. Per i primi tre anni il canone non è dovuto. Alla scadenza del triennio, il canone annuale verrà corrisposto nei dieci anni successivi detratta la quota annuale di un piano di ammortamento decennale delle spese sostenute e presentato dal concessionario, previa approvazione dell’Amministrazione regionale.

Il bando sarà pubblicato a giorni sulla Gazzetta Europea. Poi ci sono 90 giorni di tempo per presentare le offerte.

Filippo Cardinale