PAURA DEL VIRUS, ALITALIA E RYANAIR TAGLIANO VOLI PER GLI AEROPORTI SICILIANI

La psicosi da virus ha fatto svuotare aerei e aeroporti soprattutto in Italia e in un momento nel quale le compagnie aeree avevano già alcune difficoltà. Il primo effetto è in queste ore un taglio dei voli da parte delle principali compagnie aeree, ad iniziare da Alitalia e Ryanair, che riguarda anche la Sicilia.

L’Alitalia al momento ha rivisto l’operativo fino alla fine di marzo. Per tutto il mese il Catania-Roma passa da 18 a 12 frequenze giornaliere fra andata e ritorno, il Catania-Milano Linate da 16 a 10. Il Palermo-Roma da 12 a 10 e il Palermo-Linate da 8 a 6. Cancellato anche il Trapani-Linate. L’ufficio stampa di Alitalia spiega che tutti i passegeri coinvolti nelle cancellazioni sono stati avvertiti e automaticamente rtiprotetti su altri voli con la possibilità di rinunciare al viaggio e farselo rimborsare.

Ryanair riduce il numero di voli sia su Palermo che su Catania e si parla anche di una riduzione di aerei “basati” sui due aeroporti, cioè che fanno base negli scali siciliani. Cancellato anche il Milano-Trapani mentre il Comiso-Pisa viene tagliato a una sola frequenza, il 27 marzo. Il Trapani-Bologna perde solo a marzo 7 voli di andata e altrettanti di ritorno. Anche in questo caso la compagnia assicura il rimborso o la riprotezione. A Catania stop anche ad alcuni charter per Malpensa e al volo per Istanbul dopo che Turkish Airlines ha bloccato tutti i suoi voli da e per l’Italia.

Da parte degli scali siciliani c’è preoccupazione, Comiso e Trapani già in crisi rischiano molto con il protrarsi di questa situazione. Palermo e Catania che fino a oggi macinavano cifre record adesso sono davanti a uno stop.

“Il sistema turistico siciliano godeva di ottima salute e stiamo scontando un fenomeno congiunturale dovuto all’emergenza coronavirus – dichiara l’amministratore delegato di SAC, Nico Torrisi – ma siamo certi che si concluderà presto, e che l’attività aerea tornerà regolare, spingendo il turismo ai livelli pre crisi. È fondamentale pertanto non usare toni eccessivamente allarmistici e fare in modo che si possa lavorare tutti insieme in modo sinergico per superare questo delicato momento”.