QUANDO IL DOLORE BLOCCA LA CORSA ALLA NOTIZIA
E’ difficile, tanto difficile scrivere del Carnevale di Sciacca. L’immane tragedia dei giorni scorsi non si è abbattuta solo sulla popolare festa, ma anche su quanti in qualche modo la realizzano e la raccontano.
Noi lo facciamo da anni. Abbiamo spesso elencato le criticità, ma molto più spesso l’abbiamo esaltata e diffusa in tutto il mondo come evento di grande allegria e partecipazione popolare. Il Carnevale di Sciacca lo abbiamo posto anche noi, come tutti i saccensi che ne sono innamorati, al centro del mondo. Ne abbiamo esaltato le peculiarità sperando che potesse diventare traino per lo sviluppo turistico, anche quando c’erano lacune dal punto di vista organizzativo.
Ora non ce la sentiamo di scrivere ancora dell’edizione che non c’è stata. Un po’ come vorrebbero fare tanti carristi. C’è un sentimento di repulsione e di rabbia, una voglia di cancellare quei tragici momenti di venerdi scorso. Ed è difficile parlare di possibile spostamento a giugno o in estate (impossibile tecnicamente, sul piano organizzativo e forse anche su quello giuridico). Come è complesso riferire di quanto si sta facendo per tentare di stilare una classifica, di mettere in moto i carri allegorici (ieri sera ci hanno provato ed è arrivato immediato lo stop del commissariato), di tentare di fare esibire un gruppo, di giudicare movimenti o coreografie.
Non ce la sentiamo di parlarne. Il carnevale di Sciacca 2020 è finito venerdi scorso alle ore 23. Ed è finito anche il concorso dei carri allegorici. Le varie proposte di definire il passaggio del giudizio finale e di stilare una classifica purtroppo non attirano più di tanto la nostra attenzione. E probabilmente non attirano nemmeno la gran parte della popolazione di Sciacca. Per dovere di cronaca dobbiamo comunque farlo, ma non rincorriamo nessuna notizia o novità. Scusateci.
Quei carri bellissimi che sostano da alcuni giorni in un mesto silenzio nel viale della Vittoria, quelle strutture colorate realizzate con passione per diffondere allegria, questa volta sono purtroppo simbolo e ricordo di un dolore dal quale non riusciamo a staccarci.