EMERGENZA CORONAVIRUS, MUSUMECI: ” NON C’E’ MOTIVO DI ESSERE ALLARMATI. TUTTE LE STRUTTURE SONO PRONTE “
“Non c’è motivo di essere allarmati, la Regione e tutte le strutture preposte hanno fatto e stanno facendo tutto ciò che è necessario per mantenere alta l’attenzione”. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha aperto così la conferenza stampa sull’emergenza Coronavirus dopo il vertice convocato a Catania. Vertice durato due ore e mezza. Una riunione fiume per fare il punto sull’emergenza coronavirus in Sicilia. All’incontro sono presenti, tra gli altri, oltre all’assessore alla Salute Ruggero Razza, i dirigenti generali dei dipartimenti dell’assessorato Mario La Rocca e Letizia Di Liberti, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti e il presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando. C’era anche il dirigente del servizio Emergenza-urgenza del dipartimento regionale Pianificazione strategica Franco Muscarella; il dirigente del servizio Epidemiologia del dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico Salvatore Scondotto; il dirigente del servizio Prevenzione, Mario Palermo; il responsabile dell’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera della Sicilia, Claudio Pulvirenti; il direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni (quale coordinatore del Bacino Sicilia occidentale); il direttore dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro, Salvatore Giuffrida (quale coordinatore del Bacino Sicilia orientale); il comandante del Nas di Catania, Salvatore Calabrese.
La Regione “dal 27 gennaio abbiamo come Regione emanato una direttiva affinché ogni struttura sanitaria potesse muoversi secondo indicazioni precise, le misure adottate sono di cautela, più che preoccuparsi, diciamo ai cittadini, occorrerebbe occuparsi, curando in modo particolare l’igiene personale, lavare le mani lasciandole sotto l’acqua per 20 secondi”, ha detto Musumeci.
OSPEDALI – “Non bisogna andare nei pronto soccorso – insiste Musumeci – bisogna chiamare i numeri del servizio preposto, per valutare meglio i sintomi e poi si procede di conseguenza, con la prova del tampone che può essere fatta nel policlinico di Catania e di Palermo, Si sei dovesse accertare un caso di contagio è stato allertato l’ospedale militare di Palermo e di Messina”.
MIGRANTI – “Si corre il rischio di essere estremisti da una parte o dall’altra, penso sia giusto procedere con la quarantena”. “Chiederò al governo – ha aggiunto Musumeci – chiederò di trattenere a bordo gli eventuali migranti salvati, per valutare, nel loro interesse, se qualcuno possa essere affetto da possibili patologie, chiaramente questo avverrà solo se dovessero esserci le condizioni a bordo. Noi – ha detto ancora Musumeci – dobbiamo sconfiggere il primo virus che è la paura”.
STUDENTI – “Stiamo predisponendo un apposito portale per gli studenti, abbiamo sospeso le gite scolastiche, ma la salute è più importante di ogni altra cosa. Chi proviene dalle aree gialle deve informare l’Asp e restare in casa per 14 giorni”.
AEROPORTI – Sono in corso le verifiche dei passeggeri, ieri sono risultati negativi 9.600 controlli agli arrivi. “Ma ci risulta – sottolinea Musumeci – che numerosi cittadini arrivino in Sicilia senza alcun controllo, non ci preoccupiamo, ma porremo il caso durante il vertice nazionale di domani”.
SANITÀ – L’assessore alla Salute Ruggero Razza rivendica di “aver adottato già alla fine di gennaio indicazioni precise, consentendo, in meno di 12 ore, di effettuare 50 tamponi per accertare la presenza del Coronavirus. I laboratori di controllo passeranno da 2 a 5 in 7 giorni. Abbiamo anche aumentato la dotazione di posti letto, dando, nelle strutture sanitarie, maggiore tranquillità ai pazienti”.
Gli ospedali saranno soggetti a una “sanificazione speciale con un piano straordinario”. Nelle strutture di secondo livello ci sarà un accesso dedicato ai pazienti con sintomi influenzali”. L’assessore punta l’attenzione anche sulla comunicazione, “vogliamo che tutti i cittadini abbiano chiaro come ci si debba comportare durante possibili sintomi”. C’è una richiesta notevole di esami, “non è vero che mancano i presidi nelle strutture ospedalieri, perché non esiste un test apposito, ma si fa un tampone faringeo che viene inviato ai laboratori di analisi”. “Siamo pronti – conclude Razza – ad attivare un numero verde, per evitare che si contatti il 112 per la richiesta di informazioni”.
MANIFESTAZIONI – “E’ chiaro che le misure di sospensione sono state adottate nelle Regioni in cui la sindrome è stata già accertata, è legata a ciascuno di noi la valutazione della partecipazione a manifestazioni in luoghi chiusi”.
INSEGNANTI – Il presidente della Regione Nello Musumeci ha parlato anche degli insegnanti: “Chi rientra dal Nord è meglio che informi le autorità sanitarie, soprattutto chi proviene dalle zone gialle, nelle quali sono state chiuse le scuole”.
ECONOMIA – “Ci sono imprese che rischiano molto – sottolinea Musumeci – chiederemo un intervento concreto al governo nazionale”.
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