LA MOZIONE COME UNO YOGURT? PER IL SINDACO E’ DECADUTA, LE OPPOSIZIONI PRONTE A RIPRESENTARLA

In attesa di un chiarimento sulla tempistica di discussione della mozione di sfiducia già calendarizzata, essa appare come uno yogurt con scadenza. “Dopo due sedute infruttuose la mozione di sfiducia è decaduta”, dice il sindaco Francesca Valenti, mentre il presidente del Consiglio comunale Pasquale Montalbano è attendista: “aspettiamo il parere del segretario generale”.

Il punto è che la mozione non è stata discussa, ma il motivo risiede nella mancanza del numero legale per rendere valida la seduta consiliare.

Calogero Filippo Bono non è convinto di questo scenario: “Vedremo di accertare la vicenda, ma in ogni caso se così fosse siamo pronti a ripresentare nuovamente la mozione di sfiducia”. Scadenza o no, la mozione di sfiducia rimane sempre “viva”. La frazione di tempo che intercorrerà fino alla votazione, quasi certamente farà maturare un clima diverso. Un clima che può solidificarsi per il raggiungimento dei 15 consiglieri necessari per l’approvazione. Ma potrebbe anche far sorgere nuovi scenari nei confronti dei quali il sindaco potrebbe essere costretta a pagare un conto salatissimo.

Yogurt o non yogurt, la gente sembra assistere, in verità, più” all’impazzimento” tipico della maionese che ad una politica che abbia il senso dell’orientamento. Di certo, la coalizione della Valenti non ha più i numeri per assicurarsi autonomia in aula consiliare. In essa domina il clima dell’incertezza, dell’immobilismo. La domanda appare spontanea: può la città sostenere per altri due anni e mezzo un siffatto clima politico?

Filippo Cardinale