MORTE LOREDANA GUIDA, 7 AVVISI DI GARANZIA PER MEDICI E INFERMIERI
Il pubblico ministero della Procura di Agrigento, Elenia Manno, ha emesso 7 avvisi informazioni di garanzia per medici e infermieri dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento e per il medico di famiglia. Il magistrato inquirente è il titolare dell’inchiesta aperta per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. La giornalista agrigentina Loredana Guida, di 44 anno, è deceduta nella notte fra lunedì e martedì.
L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto e segue l’audizione dei familiari della giornalista che, quali persone offese, hanno ricostruito l’intera catena di medici che ha seguito il caso. Gli indagati adesso potranno nominare, così come i familiari di Loredana, il proprio consulente tecnico di fiducia per prendere parte all’irripetibile esame autoptico. All’autopsia non parteciperàanche l’infettivologo.
Loredana Guida è risultata essere affetta da malaria terzana maligna, lo stesso ceppo che uccise negli anni Sessanta il ciclista Fausto Coppi. In merito, l’Asp ha ufficialmente reso noto: “Giorno 21 veniva ipotizzata la diagnosi di “malaria”, confermata da un test immunocromatografico eseguito lo stesso giorno e validata dall’istituto di Microbiologia dell’università di Palermo come ‘malaria da plasmodium falciparum'”.
Loredana Guida era stata in vacanza a Lagos, in Nigeria. Ha iniziato a star male subito dopo il suo rientro. Aveva inappetenza e febbre alta. Giorno 15 si è recata al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” dove è stata per 9 ore e dove è stata sottoposta ad esami del sangue di routine e ad una radiografia. L’attesa della 44enne si è conclusa con la decisione di Loredana di apporre la firma sul foglio di dimissioni. Tornando a casa, dopo cinque giorni è entrata in coma. Col 118 è stata riportata, questa volta era in codice “rosso”, al pronto soccorso di contrada Consolida dove è stata ricoverata a Rianimazione. Era il 20 gennaio.
Lunedì 27, anche la Prefettura di Agrigento – con in testa il prefetto Dario Caputo – si è mobilitata chiedendo l’intervento degli specialisti dell’istituto nazionale per malattie infettive “Spallanzani” di Roma. Ma per Loredana non c’è stato nulla da fare e durante la notte il suo cuore ha smesso di battere.