SFIDUCIA, PANEPINTO SOLLECITA IL CENTROSINISTRA “AD UN PASSO INDIETRO” E GUARDA A MIZZICA

In merito alla mozione di sfiducia al sindaco Francesca Valenti, riceviamo una lettera da parte dell’ex deputato regionale del Pd, Giovanni Panepinto. L’ex parlamentare avverte la delicatezza del momento, coglie gli effetti devastanti che si riverberano sul centrosinistra saccense. Pubblichiamo integralmente la lettera.

Il.mo Direttore, 

grazie di ospitare questa breve corrispondenza nel giornale Corriere di Sciacca. Il 22 gennaio scorso, nel suo editoriale per commentare la crisi politica e la conseguente mozione di sfiducia al sindaco Francesca Valenti, si fa riferimento ad una corrente del PD di cui sarei cointestatario. È giusto precisare che sono un militante del partito democratico e continuo a credere nella funzione di questo soggetto politico, ma non dirigo nessuna corrente in nessuna forma .

Faccio si parte di un’aerea culturale politica progressista come “fianco a fianco” nata agli inizi del duemila, che è ben altro che una corrente . Credo sinceramente nel fatto che chi ha aderito al PD , tesserandosi , l’abbia fatto consapevolmente e liberamente, quindi massimo rispetto per i tesserati . Leggendo il suo interessante articolo, e gli altri sempre sul tema della mozione di sfiducia alla sindaca Valenti, in punta di piedi , auspico che nelle prossime ore si trovi la determinazione per impedire che venga votata in consiglio comunale .

Spero che la classe dirigente di Sciacca del centrosinistra, con il sindaco in testa, rinunciando per un momento, ogni uno alle proprie legittime ragioni, nelle prossime ore si fermi e discuta . Non sarà complicato per l’ onorevole Michele Catanzaro, l’onorevole Enzo Marinello, per il presidente del consiglio comunale Pasquale Montalbano, avviare una discussione con il senatore Nuccio Cusumano e con i firmatari della mozione che hanno creduto e si sono impegnati per far vincere la professoressa Valenti e l’intero centrosinistra. Così come penso che attorno a un tavolo vanno fatti sedere tutti gli attori, nessuno escluso, che hanno dato vita, sin dall’inizio, all’attuale amministrazione. Infine credo che sia il tempo di chiedere a quella parte della sinistra saccense come Mizzica di discutere non la mozione di sfiducia bensì un patto politico e di buon governo, con la sindaca , sino al rinnovo naturale del governo della città. Sarebbe per tutti un grande errore consegnare, con tutto il rispetto alle singole persone, al centro destra la città di Sciacca. Spero che questa riflessione venga fatta dal centrosinistra.

 

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Gentile onorevole, un uomo politico come lei, di lunga esperienza sia nel Parlamento regionale, sia come sindaco del Comune di Bivona, sa quanto sia complessa la macchina della politica. Essa è un’arte che racchiude le pennellate della passione, della pazienza, della mediazione, della visione lungimirante, dell’umiltà, dell’ascoltare. Il centrosinistra saccense, in questa vicenda, sembra essersi rinchiuso in un convento non per meditare, ma per avvolgersi in un lungo e inspiegabile silenzio. La ringrazio per l’apprezzamento del mio editoriale e per per gli articoli che raccontano la vicenda che lo hanno spinto al suo intervento, quasi a rompere quel silenzio religioso che ha avvolto il Pd in cui lei milita. L’inesperienza, o forse l’arroganza amalgamata a superbia, ha di fatto condotto la nave sugli scogli. Un buon militare opera affinché disinneschi le mine prima che esse esplodano. Le deflagrazioni portano sempre ingenti danni, sovente irreparabili. Mi consenta di prendere in prestito un pensiero  del filosofo francese R. Descartes (1596-1650): Je me résolus de feindre que toutes les choses qui m’éetaient jamais entrées en l’esprit n’étaient non plus vraies que les illusions de mes songes. (Presi la decisione di fingere che tutte le cose che mi erano fino allora venute in mente non fossero più vere delle illusioni dei miei sogni).

Un cordiale saluto.

Filippo Cardinale