1999-2020: LEONTE, L’UOMO DELLE DUE SFIDUCIE. UNICO CONSIGLIERE COMUNALE ANCORA PRESENTE IN AULA DOPO 20 ANNI

Lunga vita al re. Il re è Fabio Leonte, almeno dal punto di vista della longevità politica e di presenza costante in aula consiliare. Ha rivestito il ruolo tra i banchi della maggioranza e tra quelli della minoranza, ha rivestito incarichi di assessore. E’ l’unico consigliere comunale che incessantemente può contare una presenza politica a Palazzo di Città che non ha mai subito interruzione. Ma ciò che rende re Fabio Leonte è un record che difficilmente altri possano traguardare. E’ l’uomo delle due sfiducie, l’uomo della sfiducia del 1999, l’uomo della sfiducia del 2020. Se il tempo è da guinness dei primati, risalta, però, due ruoli di Leonte. Due ruoli che sintetizzano il detto parafrasato chi di sfiducia ferisce, di sfiducia perisce. 

Un pò di sana ironia è utile in questo lungo periodo di tensione politica. Fabio Leonte nel 1999 fu tra i firmatari e protagonisti della mozione di sfiducia a Ignazio Messina. Sfiducia che fu approvata e mise fine all’era Messina. Oggi, invece, a distanza di 21 anni, Leonte si trova a subire (indirettamente) una sfiducia. Non si sa come finirà in aula l’attuale mozione di sfiducia, ma un record a Leonte nessuno può toglierlo: l’uomo che visse le due sfiducie in un ventennio.

La longevità politica di Fabio Leonte dimostra il suo radicamento nell’elettorato, la sua esperienza accumulata sia nel governo della città, sia nel civico consesso. Si è spostato più a sinistra, lasciando il PD, in una posizione che dicesse in maniera più chiara qualcosa di sinistra. Del resto, le sue radici affondano nel PCI, quel partito che era a fianco con gli operai, lontano dai salotti e della finanza, radicato tra i deboli della società. Ma questa è storia riposta in soffitta.

Filippo Cardinale