RESO OMAGGIO ALLO SCIENZIATO LILLO CIACCIO AD UN ANNO DALLA MORTE
Ad un anno dal decesso di Lillo Ciaccio, ematologo, scienziato, medico, fondatore e direttore per tanti anni della Banca del cordone ombelicale di Sciacca, è stata posta una targa commemorativa in sua memoria. Peccato che non sia stata posta nell’Unità Operativa di Medicina Trasfusionale, nella sua interezza di branche.
La manifestazione è promossa dal Comune di Sciacca e dall’Asp di Agrigento. Un primo momento è stato dedicato al ricordo dello scienziato nella Sala “Piraino” dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca. Non c’era il sindaco impegnato in Consiglio comunale, al suo posto il vice sindaco Gisella Mondino. Non c’era il management dell’Asp perchè “impegnato in impegni istituzionali di fine anno”. C’era la dottoressa Rosanna Dubolino, direttore amministrativo dell’ospedale saccense, anche “in rappresentanza di tutta la dirigenza”.
Si sono snodate le testimonianze e del dottore Antonio Vitale (“I ricordi di un amico”), dell’ex primario dell’Emodinamica Giovanni Saccone (“Un’esperienza indimenticabile”), del direttore dell’Oncoematologia dell’ospedale “Maddalena di Palermo Maurizio Musso (“Le cellule staminali”). A coordinare la mattinata Damiano Abate, primario emerito di Medicina d’urgenza dell’ospedale di Sciacca.
Nel corso delle testimonianze sono state evidenziate le doti di Lillo Ciaccio, dal punto di vista scientifico, medico, umano. Lillo Ciaccio è ben noto alla gente e il suo altruismo, il suo lato umano, l’amore per il prossimo, la preparazione professionale da autentico scienziato, sono incisi in maniera indelebile nella sterminata marea di persone che lo hanno conosciuto.
Lillo Ciaccio, insieme alla biologa Michela Gesù, è stato sottoposto a processo dal quale, in tutti i gradi di giudizio, è emersa l’onestà dell’operato e il rispetto delle procedure normative. Lillo Ciaccio merita, certamente, molto di più di una targa limitata ad una porzione di Unità Operativa. La sua onestà fa ancora fibrillare quanti, nell’ambito ospedaliero, hanno gettato fango sull’operato di Ciaccio e Gesù. Vi sono ancora molti aspetti, legati alla struttura ospedaliera saccense, che gridano chiarezza e che hanno avuto un subdolo disegno di distruggere la Banca del cordone ombelicale di Sciacca, quella struttura che Ciaccio e Gesù avevano posto al primo posto delle eccellenze d’Italia e al secondo in quelle europee.
Filippo Cardinale