L’ARMA DEI CARABINIERI IMPEGNATA SU TUTTI I FRONTI. IL BILANCIO DEL 2019
Il 2019 si chiude con un bilancio particolarmente positivo per i Carabinieri di Agrigento. La grande mole di servizi preventivi ha prodotto ottimi risultati con una generalizzata flessione dei reati più allarmanti.
Quasi 700 gli arresti nell’anno appena trascorso. Importanti obiettivi sono stati conseguiti, in particolare, in occasione dei più gravi fatti di sangue. Infatti, in tutti e 4 gli omicidi avvenuti nella provincia (Alessandria della Rocca, Lampedusa, Ribera e Canicattì) per cui hanno investigato i Carabinieri, i responsabili sono stati scoperti, finendo dietro le sbarre.
Da Licata a Sciacca, passando per il Capoluogo di Provincia, ma anche a Canicattì e a Cammarata, come nei più piccoli centri, i Carabinieri hanno assicurato la loro presenza, intervenendo nelle situazioni più gravi e drammatiche, ma anche solo per un consiglio o per un conforto. Determinante è stata anche l’assistenza alle popolazioni colpite da alcuni violenti nubifragi, con centinaia di Carabinieri disseminati a soccorrere gli automobilisti in difficoltà.
I risultati di questi sforzi, nei settori più disparati, non si sono fatti attendere.
Infatti, oltre ad una sensibile flessione dei reati più inquietanti, quali le rapine e gli atti incendiari, risalta particolarmente il dato di quasi 700 arresti effettuati nel 2019, la maggior parte dei quali in flagranza di reato; altre volte a seguito di complesse indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e dalle Procure della Repubblica di Agrigento e Sciacca (AG).
Si tratta di risultati conseguiti dai Carabinieri durante gli innumerevoli servizi di controllo del territorio, svolti di giorno e di notte, anche a protezione della Valle dei templi e di tutti i più importanti obiettivi sensibili, spesso con l’ausilio delle unità antiterrorismo, note come SOS (Squadre Operative di Supporto), con circa 120mila ore di pattuglie e perlustrazioni svolte dall’inizio dell’anno, che hanno portato al controllo di 70000 soggetti e di quasi 60000 veicoli. Ma anche, rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, alla riduzione in provincia di circa il 28% delle estorsioni, al ridimensionamento di quasi il 15% delle rapine e del 30% degli atti incendiari.
Contrasto dell’odioso fenomeno della violenza sulle donne, spesso anticamera di veri e propri femminicidi. Monitoraggio dei flussi migratori nell’ottica, da un lato, di fornire solidale assistenza nei confronti dei richiedenti asilo in fuga dai loro Paesi, dall’altro di contrastare, nell’ambito del sistema di sicurezza antiterrorismo nazionale, le condotte criminali di soggetti senza scrupoli che si arricchiscono favorendo il fenomeno delle traversate clandestine. Tutela della proprietà privata, con il contrasto, su un piano preventivo e repressivo, dei reati predatori. Tutela dell’ambiente e della salute pubblica in tutte le sue forme. Sicurezza sui luoghi di lavoro ed aggressione al fenomeno del caporalato. Infine, lotta senza quartiere allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono questi ed altri i molteplici fronti in cui sono stati quotidianamente impegnati i Carabinieri, con al loro fianco, quando necessario, gli specialisti del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, del Nucleo Ispettorato del Lavoro, del Nucleo Operativo Ecologico e, da ultimo, dei Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura. Per ognuno di essi, può essere fatto un telegrafico, ma significativo riferimento ai risultati conseguiti.
Una particolare menzione merita infatti l’attività di contrasto alle organizzazioni criminali.
Infatti, dopo aver colpito con un blitz antimafia la parte occidentale della provincia, con l’operazione “Opuntia” di Sciacca, giunta nelle ultime ore ad importanti condanne, imponente è stata l’indagine “Montagna” che ha portato sul versante nord di Cammarata a quasi 100 arresti e allo smantellamento di 16 famiglie e di 3 mandamenti mafiosi. Poi, il contributo fornito all’operazione “Kerkent” di Agrigento ed infine i colpi assestati a cosa nostra con i vari filoni, a Licata, dell’operazione “Assedio” e “Halycon”, quest’ultima condotta con il ROS.
Numerose sono state poi le armi da fuoco, nella verosimile disponibilità della criminalità organizzata, tolte dalla strada a seguito di mirate perquisizioni, per poi essere distrutte.
Insomma, i Carabinieri hanno assestato senza sosta colpi alla criminalità organizzata in tutta la provincia di Agrigento.
Incessante è stata anche l’attività preventiva e repressiva sviluppata in profondità in tutta la provincia (e ad Agrigento in particolare), per contrastare, con ripetuti blitz, spesso ad alto rischio per l’incolumità dei militari, l’allarmante fenomeno dello spaccio, anche a giovanissimi, di droghe di varia natura, quali hashish e marijuana, ma anche cocaina ed eroina.
Oltre 130 gli spacciatori arrestati in provincia, nelle principali piazze della movida, nei pressi di istituti scolastici, come nelle aree più periferiche e abbandonate, con ingenti quantitativi di droga sequestrati. Numerose sono state le operazioni di servizio che hanno permesso di sgominare pericolosi sodalizi criminali che controllavano le zone più inaccessibili dei centri storici, trasformate ormai da tempo in piazze sicure di spaccio e di consumo di sostanza stupefacente. Ad Agrigento, le operazioni “Piazza pulita” e “Piazza pulita 2”, quest’ultima recentemente inaugurata con un arresto per spaccio proprio in Via Atenea. Le indagini “Fortino” a Favara, “White beach” sull’isola di Lampedusa e “Capolinea” a Licata rappresentano solo le principali attività investigative che hanno permesso a quelle cittadinanze di riappropriarsi di parte dei loro centri storici, alle quali vanno altresì aggiunti i costanti controlli preventivi e repressivi delle pattuglie che hanno ottenuto l’importante obiettivo di regolarizzare la movida dei principali luoghi di aggregazione giovanile in ambito provinciale, in particolare ad Agrigento.
All’Arma non è sfuggito però nemmeno l’odioso fenomeno del caporalato in alcuni centri della provincia. Viva è ancora la memoria, per fare un esempio, dell’operazione di servizio effettuata lo scorso novembre e denominata “Ponos”, con la quale i Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, unitamente ai colleghi del locale Nucleo CC Ispettorato del Lavoro, hanno eseguito 8 fermi di indiziato di delitto disposti dalla Procura della Repubblica di Agrigento a conclusione di un’indagine sul fenomeno del caporalato nelle campagne fra Agrigento e Licata.
Ma anche il recente blitz di Ribera che ha portato alla denuncia di un datore di lavoro irregolare durante la raccolta delle arance e all’arresto di un extracomunitario con pendenze con la Giustizia.
Inoltre, sono stati eseguiti ripetuti arresti, anche recenti, nei principali centri della provincia, per quanto riguarda i furti di energia elettrica e acqua commessi da privati ai danni di pubbliche società. Risale ai primi giorni di ottobre infatti l’operazione “Free water”, con la quale a Licata sono stati arrestate, in flagranza di reato, 24 persone, tutte residenti nello stesso quartiere, responsabili della sottrazione fraudolenta di acqua ai danni del gestore pubblico.
Eclatante è stato il bltiz condotto a Naro in una manciata di secondi con il quale i Carabinieri hanno posto fine ad una vera e propria segregazione ai danni di un 30enne con difficoltà cognitive da parte di due coniugi suoi tutori.
Infine, per concludere questo bilancio operativo, non si può non citare la continua attività di monitoraggio di ogni forma di inquinamento ambientale ad opera dei Carabinieri di Agrigento e dei colleghi del Nucleo Operativo Ecologico e del Centro Anticrimine Natura. Con la collaborazione di quest’ultimo reparto, l’Arma di Agrigento, a fine maggio nell’ambito dell’operazione “Stop&Go” a Porto Empedocle, ha denunciato 22 persone ed ha proceduto al sequestro di 13 veicoli, elevando oltre 14 mila euro di sanzioni per abbandono di rifiuti con relativo sequestro di una discarica abusiva di circa 1500 metri quadrati.
O le oltre 300 ispezioni ad attività di ristorazione e a strutture sanitarie condotte dai carabinieri di Agrigento con il NAS ed il Centro Anticrimine Natura, con oltre 150 infrazioni penali, circa 100 mancanze amministrative, con oltre 150 mila euro di sanzioni oblate, oltre 4 tonnellate di cibi scaduti o mal conservati. Emblematico in tal senso l’ultimo sequestro effettuato nell’ovile adibito a caseificio da incubo a Raffadali, con quasi 400 chili di ricotta e formaggi distrutti poiché prodotti in condizioni di totale degrado.
Come anche serrati sono stati i controlli alle sale giochi con decine di slot machine sequestrate e centinaia di migliaia di euro di sanzioni elevate ai gestori irregolari.
In tutto questo, ai Carabinieri non è sfuggita la consueta attenzione al mondo giovanile, con oltre 8 mila studenti incontrati in tutta la provincia nel corso degli innumerevoli ed interessanti momenti di riflessione tenuti dai Capitani di Agrigento, Sciacca, Licata, Cammarata e Canicattì sui temi più cari ai ragazzi. Si è discusso infatti di Bullismo, Cyberbullismo, droga, guida sicura, violenza di genere, ludopatia e rispetto dell’ambiente.