“I CATTIVI” GIORNALISTI…SECONDO MAGLIENTI (CHE VA VIA E NON VOTA IL PROGETTO TURISTICO)
I lavori consiliari di ieri sera si sono aperti con lo sfogo personale del Consigliere comunale Lorenzo Maglienti contro la nostra testata giornalistica e l’emittente RMK. Saremmo stati “colpevoli”, dal suo punto di vista, di avere fatto notare, nei giorni scorsi, come il piano di lottizzazione della Corallo Costruzioni Srl (che è stato approvato ieri sera all’unanimità tranne il voto di Lorenzo Maglienti che ha abbandonato l’aula e di mattina si era astenuto dal voto in Commissione Urbanistica, al contrario degli altre tre componenti Gulotta, Frigerio e Bentivegna che hanno votato favorevolmente) per la realizzazione di un investimento turistico da 20 milioni di euro fosse “fermo” in Commissione consiliare Urbanistica e Lavori pubblici, da cui doveva ricevere un parere preventivo prima di potere approdare in aula.
Ricorrendo a toni a dir poco esagitati e a termini decisamente ridondanti, il Consigliere comunale Maglienti ha addirittura evocato una presunta “macchina del fango” contro di lui, difendendosi dall’accusa (che per la verità nessuno gli aveva mosso) di volere in qualche maniera boicottare il progetto in questione, ricordando (al contrario) di essere da sempre un sostenitore dei progetti di sviluppo economico, e di essersi dovuto assentare dalla Commissione (insieme al consigliere Bentivegna) soltanto una volta, ossia lo scorso 5 dicembre, smentendo in tal modo che il progetto fosse fermo in Commissione da dieci giorni, visto peraltro che giusto stamattina l’organismo permanente sarebbe tornato a riunirsi. Per essere precisi, però, il punto è approdato in Commissione il 25 novembre, il 2 dicembre è iniziato l’esame, il 5 la seduta non si è potuta riunire per mancanza di numero legale.
Peccato che, Maglienti, al contrario delle sue parole a favore dello sviluppo economico della città, abbia abbandonato l’aula consiliare voltando le spalle al progetto che i suoi colleghi hanno approvato all’unanimità.
Ma sulla vicenda era urgente l’esame (malgrado alla Commissione spettassero 30 giorni di tempo) perché la società Corallo Costruzioni Srl ha stipulato un preliminare di cessione (ai nuovi proprietari di Torre Macauda) da formalizzarsi entro l’11 dicembre, pena la decadenza di quell’accordo. Un fatto che, in effetti, ha condizionato la tempistica di questo progetto, non inducendo alcuno ad escludere che il predetto investimento (che produrrà alle casse del Comune 550 mila euro di oneri di urbanizzazione) potesse saltare, dopo 10 anni dalla sua prima adozione.
Sono state dunque queste le ragioni che hanno indotto le nostre testate giornalistiche a far conoscere all’opinione pubblica la delicatezza della vicenda, con un’invocazione del buonsenso, con buona pace di chi (dal presidente della Commissione Gulotta al Consigliere Maglienti, passando per il presidente del Consiglio comunale Montalbano che ieri si è trasformato in inopinato “avvocato difensore”) pensa che il giornalista debba quasi chiedere il permesso prima di pubblicare un articolo.
Nessuna “macchina del fango”, non sappiamo nemmeno cosa significhi come non sappiamo cosa significhi “l’attacco mediatico”. Potremmo anche eccepire che il Consigliere Maglienti è talmente favorevole ai progetti di sviluppo che ieri mattina in Commissione (a differenza del suo collega di schieramento Bentivegna, che invece ha votato a favore) ha deciso di astenersi. Non accettiamo lezioni dal Consigliere Maglienti, dunque, che ieri sera ha assunto un ruolo di “vittima” che nessuno gli aveva affibbiato.
Noi facciamo il nostro lavoro di sentinelle dell’opinione pubblica. Quelle sentinelle che si sono solo preoccupate che un investimento da 20 milioni di euro svanisse nel nulla per ragioni che (quelle sì) sarebbe stato veramente difficile da far conoscere all’opinione pubblica.
Come al solito però, da uno scranno consiliare, non si è persa occasione per additare i “giornalisti cattivi”, ma ormai è il gioco più facile del mondo, e non desta più alcuna impressione. Noi andremo avanti per la nostra strada. Si era davanti alla probabilità che il predetto investimento (che produrrà alle casse del Comune 550 mila euro di oneri di urbanizzazione oltre all’occupazione e all’indotto) potesse saltare, dopo 10 anni dalla sua prima adozione.
Corrieredisciacca.it e RMK