LE FORZE POLITICHE CONFERMANO LE LORO DISTANZE. BONO, S. DI PAOLA E AMBROGIO A FOCUS DI RTM

Le posizioni politiche dei partiti locali restano ferme e non danno segnali di movimenti, anche leggeri. E’ emerso nel corso della rubrica settimanale di Radio Torre Macauda, Focus, condotta dal collega Giuseppe Recca. Ospiti sono stati i consiglieri comunali Giuseppe Ambrogio, Simone Di Paola e Calogero Filippo Bono.

“Ci hanno trattato a pesci in faccia”, ha esordito Ambrogio, riferendosi al Pd e al sindaco Francesca Valenti, sottolineando come il sindaco abbia cambiato rotta “cambiando una coalizione di ispirazione civica ad un monocolore Pd”.

Per Simone Di Paola, invece, “la crisi è vissuta da me con amarezza poiché, tra l’altro, non riesco a capire né il senso né l’utilità. Pochi gironi fa avevamo avuto una riunione per rilanciare il profilo programmatico della coalizione e con l’intento di allargare il dibattito alle altre forze politiche e sociali della città. Per quel che mi riguarda, le premesse maturate con la seduta per l’approvazione del bilancio restano tutte”.

Di Paola non nasconde che “le dimissioni di due assessori hanno creato delle difficoltà nella vita amministrativa mentre la città attende risposte concrete ai tanti temi aperti”.

A propositi di “pesci in faccia” lamentati da Ambrogio, Di Paola è stupito considerata “l’autorevole rappresentanza in giunta di Italia Viva”.

Calogero Filippo Bono ha ribadito che “manca il dibattito politico, diventato raro e più volte evitato dal sindaco”. Poi, Bono, ha ribadito le cose dette dal sindaco nella pausa del famoso consiglio per l’approvazione del bilancio: “il sindaco ci aveva riferito sulla volontà di un azzeramento della giunta, apripista indispensabile per iniziare un dibattito capace di riunire attorno ad un tavolo tutte le forze politiche per affrontare le emergenze della città”. Bono ha poi sottolineato come “le cose dette dal sindaco in questi due anni e mezzo non si sono mai concretizzate”, chiosando come in campagna elettorale si è presentata con una squadra assessoriale per poi azzerarla, sostituirla con una nuova, per poi passare alla sostituzione di altri assessori. Abbiamo avuto 13 assessori, tre assessori diversi al turismo e ai lavori pubblici”.  Per Bono, “non ci sono dubbi che il progetto politico della Valenti è fallito e porta una data, settembre 2018” (data dell’azzeramento, n.d.r.).

Per quanto riguarda Italia Viva, Giuseppe Ambrogio ha detto che “si attendono le comunicazioni del sindaco”, riferendosi alla seduta consiliare di questa sera. Ma, nostre fonti, assicurano che i tre consiglieri fi Italia Viva non saranno presenti al dibattito politico.

Simone Di Paola ribadisce “un principio inderogabile, quello del diritto del sindaco di nominare gli assessori sulla base del rapporto di fiducia”. Insomma, Di Paola, ribadisce la posizione del sindaco sintetizzata nella nota dichiarazione “è il sindaco che sceglie modi, tempi e persone” e sostiene che “non si può dire al sindaco “questo è il nome”.

Ascoltando il dibattito, viene in mente il momento delle campagne elettorali. Poi spesso si dimentica che un sindaco viene eletto grazie all’apporto dei consensi delle liste che sostengono il sindaco. Del resto, sono pochi a credere alla nomina degli assessori senza l’ingerenza dei partiti.

Simone Di Paola ha difeso l’Amministrazione comunale sostenendo che “questa amministrazione come le altre, ha aspetti di criticità ma anche obiettivi raggiunti”.

Calogero Filippo Bono, ovviamente, riafferma “il fallimento dell’Amministrazione Valenti” e parla di un bilancio “papocchio” che “include la somma di 1.2 milioni di euro”, cifra che ancora deve essere validata dalla sentenza del Tribunale di Palermo per un contenzioso. Una sentenza che deve essere emessa entro dicembre “altrimenti c’è il disavanzo”.

Bono ha sottolineato anche come “la situazione finanziaria del Comune è appesa con gli spilli e tecnicamente siamo prossimi alla fase del predissesto”.

Stasera c’è il Consiglio comunale e si chiederà il dibattito politico. Il sindaco arriva in aula con 8 consiglieri, e una squadra assessoriale ridotta a quattro, un rapporto di rottura con Italia Viva.

Filippo Cardinale