PROCESSO MAFIA “OPUNTIA”, IL PM CHIEDE 16 ANNI PER GULOTTA E MISTRETTA
La richiesta del pubblico ministero della Direzione antimafia di Palermo, Alessia Sinagra, avanzata è stata di 16 anni di carcere per ciascuno dei due imputati che hanno scelto di essere processati col rito abbreviato (che prevede la riduzione della pena di un terzo) Tommaso Gulotta, di 53 anni, e Matteo Mistretta, di 33, ambedue menfitani. E’ un troncone del processo per mafia frutto dell’operazione denominata Opuntia.
Il processo si celebra a Sciacca dinanzi al collegio giudicante composto Alberto Davico, presidente, ed a latere Antonino Cucinella e Francesca Cerrone. Mistretta e Gulotta hanno seguito l’udienza collegati dal carcere in videoconferenza.
A Mistretta viene contestato di avere fornito disponibilità a Vito Bucceri per mezzo di un contratto di lavoro nell’a sua azienda agricola per consentirne gli spostamenti su più territori eludendo così le prescrizioni dettate dalla misura di prevenzione sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. La contestazione a Gulotta riguarda l’accompagnamento di Pietro Campo di Santa Margherita in località Magaggiaro per un incontro con Vito Bucceri, quest’ultimo di giustizia di Menfi che prima era a capo della famiglia mafiosa locale.
Accuse respinte dagli imputati nel corso dell’interrogatorio. Il prossimo 9 dicembre è la volta delle difese, gli avvocati Giovanni Rizzuti e Accursio Gagliano per Gulotta e Carmelo Carrara e Nino Augello per Mistretta. Al termine delle arringhe, il collegio giudicante potrebbe emettere sentenza.