Novembre è alle porte e con esso la visita ed il ricordo dei nostri cari defunti, fra l’1 e il 2 novembre, giorni nei quali si concentra di più la nostra presenza al cimitero per rendere omaggio a chi ci ha preceduto, come da tradizione. Ma al cimitero di Sciacca il tempo sembra non passare mai, tutto è fermo e il tempo, quello che logora e consuma va avanti noncurante dell’incolumità dei “vivi” che in quanto tali rischiano di diventare inquilini anzitempo, del sacro luogo. Noi del Corriere di Sciacca da qualche anno a questa parte non abbiamo fatto altro che segnalare con foto e video lo stato di degrado di alcune zone in cui manca manutenzione tutto l’anno e soprattutto delle proprietà comunali come il complesso centrale, dove fra l’altro ogni anno viene pure celebrata una santa messa e che quest’anno sarà officiata vicino la Croce in ferro, già luogo di commemorazione dei caduti per la patria.

Evidentemente alle segnalazioni, non solo nostre ma anche dei cittadini e persino del custode da noi interpellato, quando non si interviene tempestivamente sul problema alla fine l’inevitabile accade! Ecco che in quel complesso segnalato dalle nostre foto, quest’anno parecchi parenti dei defunti non potranno mettere un fiore o dare una dignitosa ripulita alla foto impolverata dai calcinacci perchè il comune ha deciso di ignorare qualsiasi appello e soprattutto il pericolo concreto per l’incolumità delle persone a cui sarebbe potuto cadere in testa di tutto, intonaco, calcinacci e mattoni!

Sarebbe bastata un più di attenzione e predisposto (già da parecchi anni e amministrazioni!) un minimo intervento di messa in sicurezza per consentire almeno la fruizione di questo luogo. Invece quest’anno alcuni di noi dovranno rinunciare a commemorare i nostri cari, guardandoli da dietro un nastro da cantiere messo volontariamente dal custode, ci dice, per evitare che ci scappi il morto. E sarebbe il colmo dei colmi al cimitero della nostra rovinosa Sciacca.