PIANO TRIENNALE BOCCIATO, LA CAPORETTO DEL SINDACO E DELLA MAGGIORANZA
Bocciatura bis stasera in Consiglio comunale. Dopo la bocciatura della proposta di delibera che riguardava la tariffa di vendita delle aree artigianali, arriva anche quella del Piano triennale delle opere pubbliche. La maggioranza non c’è più, il sindaco, praticamente è in minoranza. Una Caporetto che avviene nel giro di poche ore e nella stessa seduta consiliare. La coalizione del centrosinistra non ha più i numeri e si trova di fronte un’opposizione compatta e coesa.
Il centrosinistra, in questi giorni, si riunisce per discutere di ulteriori assessori in giunta. Lo fa nel momento in cui gli frana il terreno sotto i piedi di una coalizione. Una Caporetto che avviene in un tempo che batte quello già striminzito di Vito Bono che gettò la spugna e si dimise dopo aver superato, di poco, la boa di metà mandato.
La maggioranza ha il ruolo di amministrare e deve garantirsi i numeri. Le opposizioni svolgono il loro ruolo. In mezzo sta l’incapacità del sindaco di ammettere pubblicamente e in tempo utile “il fallimento del suo progetto”, come ha chiosato Calogero Filippo Bono, il quale ribadisce che “è un controsenso chiedere il senso di responsabilità all’ultimo minuto e prima che inizi il Consiglio comunale”.
Dice bene Paolo Mandracchia: “ormai è uno scontro tra opposizione e maggioranza. Di questo passo non si può andare avanti”. Rivolgendosi al sindaco ha detto: “Valutiamo di aprire un dibattito tra le parti, senza pensare di dare un accontentino”. “L’azzerato” Mandracchia ha parlato da grande saggio. Ma qualsiasi grande saggio fa uno sforzo inutile se il “grande capo” (della coalizione) si ostina a non ascoltare.
Per Silvio Caracappa, “la morte politica del sindaco è frutto delle sue scelte politiche”, riferendosi all’azzeramento, al varo della nuova giunta, ma auspicando anche “un passo indietro e un bagno di umiltà”.
C’è chi invoca di ritornare al voto. Forse sarebbe l’unico specchio di una realtà che si vuole appannare. La situazione non è quella del giugno 2017. Ridare la parola agli elettori sarebbe opportuno. Immaginare di seguitare per altri due anni e mezzo nell’agonia così profonda è deleterio per la città.
Per la cronaca, il voto delle opposizioni è stato così. 11 astenuti e 1 contrario. Vota contrario Fabio Termine, si astengono Bono, Bilello, Curreri, Caracappa, Cognata, Deliberto, Maglienti, Milioti, Bentivegna, Monte e Santangelo.
Filippo Cardinale