INTIMIDAZIONE BUSCARNERA: DEFINITIVA LA CONDANNA DI DUE IMPRENDITORI SACCENSI
La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna per gli imprenditori saccensi Baldassare Giaimo e Giuseppe Gallina, finiti sotto processo in quanto ritenuti responsabili di minacce e intimidazione nei confronti dell’ingegnere Michele Buscarnera.
L’episodio risale al primo marzo 2011, quando una testa di capretto mozzata venne fatta trovare davanti l’ingresso dello studio del professionista, in via Lido. Si trattò di una evidente intimidazione di stampo mafioso che all’epoca destò anche un certo scalpore.
Il procedimento giudiziario scaturì in modo casuale rispetto alle indagini condotte inizialmente a Sciacca dalla Polizia di Stato. Da un’intercettazione telefonica acquisita dalla Procura della Repubblica di Palermo, la polizia giudiziaria ottenne informazioni riferite proprio alla testa di agnello fatta trovare a Buscarnera e al significato di quell’episodio inquietante.
Soddisfazione viene espressa oggi dal legale Aldo Rossi, che difendeva Buscarnera, scomparso come si ricorderà due anni da. “Al termine di un processo complesso con intricati aspetti tecnico-giuridici da affrontare – dice Rossi – viene riconosciuto il buon diritto dell’ ingegnere Michele Buscarnera che ho avuto l’onore e l’onere di difendere”.