TERME, CUSUMANIANI E OPPOSIZIONI CHIEDONO INSIEME CONSIGLIO COMUNALE APERTO
A primo acchito vien da pensare in termini ragioneristici: quindici è il numero utile per approvare la mozione di sfiducia del sindaco Francesca Valenti. Ma la cifra riguarda la sottoscrizione in sinergia di quindici consiglieri comunali per richiedere urgentemente una seduta del Consiglio comunale aperto dedicato al tema delle terme.
A firmare la richiesta congiunta sono i 12 consiglieri delle opposizioni, Bono, Milioti, Monte, Caracappa, Bentivegna, Santangelo, Maglienti, Cognata, Bilello, Curreri, Fabio termine, Cinzia Deliberto, più i 3 consiglieri di maggioranza del gruppo Sciacca Democratica che fa capo a Nuccio Cusumano, Ambrogio, Guardino e Ruffo.
Discutere subito la questione della preannunciata pubblicazione della manifestazione di interesse da parte dell’assessore Armao (i cusumaniani sono contrari a tale percorso e voglio subito il bando). Dunque, un Consiglio comunale aperto per trattare il tema terme. Una discussione che coinvolga pure le associazioni anche in considerazione del neo costituito Comitato Patrimonio Terme.
In verità, già nella seduta della Commissione consiliare Attività Produttive era stata recepita la necessità di chiedere la convocazione di un consiglio comunale aperto per affrontare le ultime novità riguardanti le Terme di Sciacca.
Sulla vicenda della pubblicazione della manifestazione di interesse, Nuccio Cusumano, in una nota diffusa oggi, è stato perentorio. Non è d’accordo sul percorso della manifestazione di interesse ma vuole che la Regione predisponga subito il bando, senza perdere ulteriore tempo. Una nota nella quale non ha risparmiato frecciate al sindaco Valenti.
I 15 consiglieri firmatari della richiesta ritengono urgente e indispensabile la convocazione di un Consiglio comunale aperto considerata l’importanza della tematica attuale con la paventata pubblicazione della manifestazione di interesse. Insomma, disinnescare una probabile mina prima che essa esploda compromettendo un percorso sul quale si lavora e che non può ammettere errori di marcia. Ma soprattutto per evitare inutili ruoli da solisti, fughe in avanti, e decisioni assunte in un clima da eremiti.
Adesso c’è la richiesta ufficiale, firmata in 15. Una quindicina che porta la mente a prove tecniche di numeri variabili che erodono ancora più e in modo devastante il terreno alla fragile presa della sfilacciata coalizione che ha vinto le elezioni.
Filippo Cardinale