TERME, PERCHE’ CHIEDERE ANCORA IL COINVOLGIMENTO DEL LUPO?

EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE

Era tutto pronto e nei primi di settembre il bando per l’affidamento delle strutture termali doveva essere pubblicato. Così disse il presidente della Regione Nello Musumeci, mentre il suo vicepresidente e assessore all’Economia, Gaetano Armao, annuiva con un sorriso per fare da puntello. Lo dissero in occasione della farsa dell’apertura dei cancelli del parco termale. Quel parco che tutti i saccensi, e non solo, vedono costantemente chiuso, senza illuminazione, sporco e foriero di pericoli. C’è già un’azione giudiziaria contro il Comune per via di un incidente che ha coinvolto una bambina caduta nel tombino aperto.

Passa settembre nel silenzio. Ormai i saccensi sanno bene che le annunciazioni dei politici valgono quanto un due di bastone quando la briscola è oro. E così, i 30 giorni di settembre sono scorsi senza quell’effetto speciale che avrebbe segnato una svolta, segna emettere quel segnale che avrebbe ridato speranza ad un territorio martoriato dall’inerzia di una politica che sa solo donare promesse da marinaio.

E’ nel silenzio, come nel buio, che si annidano i pericoli, gli assalti deleteri. E così, alla città viene regalata un’amara sorpresa: altro che bando, la Regione cambia idea e, anziché del bando è propensa alla manifestazione di interesse. Il destino delle terme sale e scende da una giostra che dimostra limiti, irresponsabilità, insufficienza. Una giostra nella quale girano i modi, visti e rivisti, della presa per i fondelli dei cittadini.

E’ strano che il sindaco di questa città tirasse fuori la “novità” solo ieri nel corso dell’incontro con il neo costituito comitato civico per le terme. Una “novità” sconosciuta, a quanto pare, anche dai componenti della maggioranza. E’ possibile che un tema così delicato venga sottaciuto? Non siamo bambini ai quali raccontare favole e ad esse non crediamo più da tempo.

Il comitato civico per le terme è “di scopo” poiché “intende contribuire al risultato concreto di far ripartire le Terme di Sciacca e di creare le condizioni per una adeguata valorizzazione del patrimonio termale quale volano di crescita del turismo. Per ottenere ciò il Comitato intende creare una mobilitazione civica trasversale, nella quale possano riconoscersi e operare insieme cittadini, istituzioni e qualunque forza politica che abbia a cuore il bene della città di Sciacca”.

Azione meritevole dei cittadini e delle associazioni. Ma non è l’unica. Qualche anno fa un gruppo di giovani partorì il comitato Salviamo le terme. Si disperse come foglie al vento. Poi venne la Commissione speciale consiliare terme. Anch’essa finì col chiudere i cancelli, come per le terme. Poi l’associazione #OraBasta, mentre adesso è la volta del neo comitato al quale auspichiamo maggiore sorte, oltre al sostegno mediatico del nostro giornale.

Un denominatore comune, tuttavia, lega le esperienze civiche sopra citate: la sottolineatura del coinvolgimento della deputazione locale ed agrigentina. Ma la domanda appare spontanea: ma non dovrebbe essere al contrario? La classe politica ha bisogno di essere “coinvolta” o spronata rispetto ad una risorsa che è il volano di un’economia del territorio?

E allora, consentitecelo, ci sembra un pò come affidare la pecora al lupo. La politica in questi anni, ma anche nei decenni precedenti, non ha saputo imporsi in modo fruttuoso nel rilancio e nella valorizzazione della risorsa termale. E’ stata come spettatrice, capace solo di creare passerelle sulle quali sfilare e elargire promesse, tali rimaste.

Scrive il neo comitato in una nota l’indomani della riunione con l’Amministrazione comunale: “Il sindaco ha poi fatto il punto della situazione. Continuano ad esserci problemi di irregolarità catastali sulla gran parte degli immobili del complesso immobiliare (quindi non solo su quelli del Monte Kronio) che impedirebbero l’emanazione del bando ad evidenza pubblica per la privatizzazione; solo negli ultimi giorni la Regione ha esitato la gara per l’affidamento dell’incarico tecnico per la sistemazione catastale della pratica (ma in questo incarico non sono ricompresi gli immobili sul Monte Kronio…), e adesso questo tecnico avrà 90 giorni di tempo per portare a termine questo lavoro di allineamento catastale. Solo dopo potrà essere possibile la pubblicazione del Bando (il cui testo sarebbe pronto, ma al Comune non è stato consentito neanche di prenderne visione)”.

Al Comune non è stato consentito neanche di prendere visione? Ma stiamo scherzando? Il Comune è concessionario dei beni e porta sulle spalle oneri e responsabilità importanti. Ma allora, qual è il reale ruolo del Comune e il suo peso specifico?

Sottolinea il Comitato come “Il Comune per conto dell’intera città è quindi chiamato ad esercitare un ruolo, sia politico che tecnico, di primo piano e non più subalterno ad una Regione che ha ampiamente dimostrato il suo disinteresse e la sua incompetenza in rapporto alla valorizzazione del patrimonio termale di Sciacca”.

Vorremmo che per una volta le attese dei cittadini, dei comitati, delle associazioni non venissero mortificate dall’inerzia della politica, quella a cui si chiede aiuto. Le azioni eclatanti non si preannunciano, si mettono in atto. Qualcuno, lo scorso inverno, minacciò di piantare una tenda davanti la sede del Governo regionale. L’invero passò, come la primavera e l’estate, ma la tenda non fu manco commissionata.