CATANZARO RESTA NEL PD, CUSUMANO POTREBBE SCOMBINARE L’EQUILIBRIO DELLA MAGGIORANZA

La politica attuale tutto insegna, e come una bacchetta magica riesce a fare giochi di prestigio come nella migliore tradizione circense.

Del resto, quello che è successo a livello romano supera ogni migliore cilindro anche di affermati maghi. Andare a nozze dopo essersi scambiati accuse feroci, degne di querele, è possibile. Come è possibile, per chi ha avuto fortuna parlamentare, lasciare il proprio benefattore per compiere scelte diverse. Una scelta diversa l’ha compiuta l’ex segretario del PD sicliano Davide Faraone che ha lasciato il PD per seguire Matteo Renzi nella nuova formazione politica. Cosa diversa, invece, fa il deputato regionale di Sciacca, Michele Catanzaro, fedelissimo di Davide Faraone. In verità, ex fedelissimo, considerato che già da un po’ il giovane deputato Catanzaro aveva cambiato rotta avvicinandosi all’ex ministro Lotti del governo Gentiloni, Luca Lotti e allontanandosi da Matteo Renzi e da Davide Faraone.

Del resto, Michele Catanzaro è un politico che va al sodo. Localmente era a capo di un folto gruppo capace di attirare duemila voti. Una cifra che gli ha consentito di stare al governo cittadino sia col centrodestra che col centrosinistra.

La sua scelta di rimanere nel PD ha orizzonti che vanno oltre i valori ideali. Quest’ultimi, ormai, sono stati messi in soffitta più per opportunismo che per reale ragionamento. Ma i tempi sono questi e bisogna adeguarsi. Col risultato che la gente si allontana sempre più dalla politica e va a votare quasi la metà degli aventi diritto.

Il fatto che Catanzaro rimanga nel PD apre il ventaglio di manovra di Sicilia Democratica, la lista civica che fa capo a Nuccio Cusumano. Questi ha già manifestato, palesemente, malessere per la metodologia con cui Francesca Valenti e Michele Catanzaro conducono la maggioranza, rilegando all’angolo, invece, la coalizione. Coalizione della quale Nuccio Cusumano è stato protagonista nel solco della candidatura prima ed elezione dopo dell’attuale sindaco.

Tutto è possibile in politica, abbiamo detto. E i primi sintomi di malessere manifestati da Cusumano, replicati dai suoi, possono riservare novità. Si apre un orizzonte in cui il la politica di ispirazione centrista riprende vita ed è destinata ad allargarsi. Non è escluso che in tale spazio vi si infili Nuccio Cusumano prendendo ulteriore linfa per la sua instancabile passione politica.

Non è da escludere anche, ma sono solo ipotesi, che stanco di uno stallo della vita amministrativa paralizzante e foriera di dissenso marcato tra la gente, Cusumano assuma la scelta di non impegnarsi direttamente nell’amministrazione attiva, magari appoggiando dall’esterno l’attuale sindaco. Sarebbe una posizione che lo toglierebbe da quell’angolo in cui il duo Catanzaro-Valenti l’hanno posto e lo rimetterebbe in una posizione di forza.

La prospettiva di una resurrezione del centro darebbe fiato a quanti, anche nella maggioranza, o meglio nella coalizione che ha espresso il sindaco, non si riconoscono collocati in un’area che è evidentemente indirizzata a sinistra.

Filippo Cardinale