TERME, SCIACCA E ACIREALE DIFFERENTI DA SEMPRE. DUBBI PER ESCLUSIONE DI STUFE ED EX MOTEL
Sarà perché i Presidenti della regione e gli Assessori regionali al turismo negli ultimi trent’anni sono stati catanesi (o comunque di quella provincia), sarà perché chi ha gestito le Terme di Sciacca dalla metà degli anni ottanta lo ha fatto meglio di quelle di Acireale o sarà, infine, perché il contesto economico-turistico di quell’area è molto più sviluppato di quello della parte occidentale dell’Isola per la presenza di una imprenditoria molto più dinamica, ma le Terme di Acireale sono state sempre privilegiate rispetto a quelle di Sciacca. Probabilmente per tutte e tre le ragioni.
La riprova è palese: è sufficiente andare a vedere nei bilanci della Regione la differenza tra i trasferimenti finanziari che sono stati fatti negli anni sia per le Aziende regionali fino al 2005 sia per le due SPA da quell’anno in poi, per accorgersi che le Terme di Acireale hanno avuto, nel tempo, quasi il quadruplo di Sciacca, e nonostante questo anche la lettura dei bilanci consuntivi rileva disavanzi molto più elevati per Acireale.
Ma adesso la situazione è proprio paradossale. Come sapete la Regione sta ricomprando i beni immobili che erano stati conferiti nel capitale sociale delle due società per azioni al momento della loro costituzione, modalità che abbiamo sempre detto essere stata una scelta scellerata dell’Assessore regionale del tempo, Granata, per consentire la liquidazione definitiva delle due società coprendo le situazioni debitorie. Prescindendo dal fatto che prima o poi qualcuno dovrà pure indagare – se ne avrà voglia – su quanto questa finta privatizzazione sia costata finanziariamente ai siciliani e quanto danno abbia fatto all’immagine della Città che sulle Terme aveva costruito, con la fatica e l’impegno delle tante donne e di tanti uomini che hanno vi dedicato molti anni del loro lavoro, una immagine internazionale, anche in questa fase continua la differenziazione tra figli e figliastri.
ACIREALE VINCE SU SCIACCA 9 A 3 MILIONI DI EURO. Per il riacquisto dei beni delle Terme di Acireale la Giunta Regionale ha stanziato 9 milioni e mezzo di euro, per Sciacca soltanto 3 milioni e mezzo utilizzati per la riacquisizione dell’impianto dei Molinelli.
PERCHE’ LA REGIONE NON COMPRA L’EX MOTEL COME HA FATTO PER LE PISCINE MOLINELLI? Per l’ex Motel Agip, invece, niente soldi, si procede con una vendita per asta pubblica, peraltro giunta al secondo esperimento con un ribasso. Ma sorge spontanea una domanda: perché questo ulteriore milione e mezzo di euro non è stato stanziato dalla Regione per evitare la vendita e, quindi la frantumazione del complesso termale? Se questo fosse avvenuto Sciacca avrebbe avuto complessivamente cinque milioni di euro ed Acireale sarebbe sempre e comunque in vantaggio con i suoi 9 milioni e mezzo.
I NOSTRI DUBBI. Alla prima domanda ne segue un’altra: ma non è che potrebbe esserci un qualche interesse di privati all’acquisto dell’ex Motel Agip per cui questo non doveva quindi essere riacquisito dalla Regione? Ed ancora: ma non è che il mancato inserimento nel contratto di trasferimento dalla Regione al Comune dei beni immobili del Monte Kronio (Grande albergo, Piccolo albergo e Stufe) segue per caso la stessa logica?
Queste domande che noi ci siamo fatti le giriamo al Sindaco, alla Giunta, al Consiglio Comunale che avrebbero dovuto per la verità già affrontarle da tempo.
Concludiamo dicendo che il danno che verrebbe dalla vendita a privati dell’ex Motel Agip è enorme: se guardate il complesso termale che si trova tra la via Figuli ed il viale delle Terme vi accorgete che l’idea progettuale poi realizzata dall’Azienda delle Terme era quella di una enclave naturalistica, ambientale, paesaggistica, turistica, termale e ricreativa costituita da un quadrilatero delimitato dall’ex Motel Agip, dal Grand Hotel delle Terme, dallo Stabilimento termale e dall’ex Convento San Francesco ed a nord dalla via Figuli con l’intero parco racchiuso lì dentro.
Finirà anche questo nell’assordante silenzio di questa Città e dei suoi rappresentanti. Purtroppo. Del resto, a Sciacca scorre tutto nell’indifferenza e nell’assuefazione, tutto viene riposto nel dimenticatoio. All’indifferenza della comunità si aggiunge l’inadeguatezza di una classe politica che eccelle solo in “annunci” che rimangono solo parole e passerelle. Il tutto, a danno della città, della sua economia, del suo sviluppo. Ci stiamo abituando all’idea che si tratti di destino, amaro. E’ l’uomo a tracciare il destino e quello nostro è di inesorabile tramonto.
Filippo Cardinale