MUSUMECI: “IL BANDO A SETTEMBRE. QUALCUNO PAGHERA’ PER L’INERZIA. APERTO UN FASCICOLO”

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, è venuto a vedere di persona il lavoro svolto per la pulizia straordinaria del Parco delle Terme, insieme all’assessore all’Economia Gaetano Armao. Niente nastri tricolori, neanche il fiocco che è stato rimosso quando Musumeci ha imposto di toglierlo.

“Cominciamo dall’apertura del Parco perché è più semplice per il Comune gestirlo in funzione dei impegni finanziari, perché non diventi un onere insopportabile”, ha esordito Nello Musumeci sollecitato dalle domande dei giornalisti. Ha poi aggiunto: “perché diventa anche un segnale di ripresa. Smettiamo, adesso di piangere sul solito muro del pianto e cominciamo a rimboccarci le maniche dopo avere finalmente razionalizzato una procedura che per anni non era stata tra le priorità di chi ci ha preceduto”.

Poi proseguendo ha detto che “Sciacca e Acireale cammineranno di pari passo seppure con qualche differenza perché le realtà sono leggermente diverse”.

Poi si corregge e spiega che per Sciacca “noi possiamo ritenere di pubblicare, nei primi di settembre, il bando, con la speranza di trovare il soggetto adeguato potere rilanciare e gestire una struttura complessa che ha fatto la storia dell’economia di Sciacca”.

Per quanto riguarda i tempi da lumaca che hanno avvolto le terme, Musumeci in maniera chiara ha detto che “si è andati vergognosamente lentamente. Stiamo facendo in otto mesi quello che non si è fatto in otto anni. Adesso i tempi sono già consacrati. Se il bando parte, come noi riteniamo, ai primi di settembre, aemo 60-90 giorni al massimo. Non dipenderà più da noi, ma sarà il calendario delle procedure a stabilire i tempi. Credo che se noi ci stiamo di sopra, come è nostra intenzione fare, entro la fine del 2020 saremo in condizioni di capire chi dovrà farsi carico di questa gestione”.

Per i primi otto anni il bando prevede un incentivo. Ma chi gestirà le terme dovrà affrontare gli ingenti costi di riqualificazione. Il bando non include le stufe, né gli alberghi di San Calogero.

Poi Musumeci, spinto dalla domanda del nostro direttore circa il “crimine” commesso da chi ha portato allo sbando il patrimonio termale, ha detto: “Abbiamo già un fascicolo alla Corte dei Conti, mentre per conto nostro conducendo un’indagine perché qualcuno deve pur pagare. In questa terra tutti rompono ma nessuno paga. Posso assicurare che saremo felicissimi se avremo nomi e cognomi di chi ha fatto finta di occuparsi di queste vicende e non lo ha fatto. Per carità, qualcuno i nomi potrebbe farli, ma noi li vogliamo nell’ufficialità”.

“Oggi- ha concluso- ci mettiamo la faccia e se ci mettiamo la faccia vuol dire che sappiamo quale strada possiamo fare”.

Filippo Cardinale