MAFIA E MASSONERIA, SCATTA UN ALTRO ARRESTO

Un altro arresto e un indagato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti sono scattati stamattina e rientrano nell’operazione “Halycon”. L’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è scattata per Antonino Cusumano, ritenuto responsabile – secondo i carabinieri e la Dda di Palermo – di favoreggiamento aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa. Per la stessa ipotesi di reato, per A. M. è stata invece disposta la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I due, assieme all’indagato M. M., sono stati sottoposti a perquisizione domiciliare.

Le 7 persone che vennero fermate lo scorso 31 luglio erano indagate, invece, a vario titolo, per associazione mafiosa e concorso esterno in associazione mafiosa. Al centro delle indagini dei carabinieri – che sono state coordinate dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Claudio Camilleri, Calogero Ferrara e Alessia Sinatra – la famiglia mafiosa di Licata, autorevole punto di riferimento sul territorio di Cosa Nostra, e Giovanni Lauria ritenuto “promotore e organizzatore”.

I carabinieri del Ros e quelli del comando provinciale di Agrigento, lo scorso 31 luglio, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto – emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo – Giovanni Lauria, 79 anni, inteso “il professore”; il figlio Vito di 49 anni; Angelo Lauria di 45 anni, Giacomo Casa di 63 anni; Giovanni Mugnos di 53 anni, Raimondo Semprevivo di 47 anni e Lucio Lustri di 60 anni.

Secondo l’accusa, Giovanni Lauria avrebbe presieduto riunioni e incontri con gli altri associati, gestendo e pianificando tutte le relative attività e affari illeciti, mantenendo il collegamento con esponenti di altre famiglie di Cosa Nostra della Sicilia Orientale, con lo scopo di progettare la realizzazione di attività per alterare le ordinarie e lecite dinamiche imprenditoriali.