STRADA PROVINCIALE DISSESTATA, IL SINDACO COLLOCA CARTELLO CON SCUSE
Il Comune di Santa Marghetita di Belìce si “scusa per le pessime condizioni della strada provinciale SP44 frutto dell’incuria del libero consorzio comunale di Agrigento”. Poi, anche il consiglio: “Fate Attenzione procedete con prudenza” .
Il sindaco di Santa Margherita, Franco Valenti, ha sentito il bisogno di comunicare lo stato di degrado e pericolosità della Stra Provinciale 44, ma anche una forma di protesta all’inerzia del Libero Consorzio Comunale di Agrigento,cioè l’ex Provincia.
Il cartello è stato collocato anche per dare una risposta alle numerose lamentele degli automobilisti che percorrono gli ultimi 3 chilometri che separano il Bivio Gulfa dalla cittadina belicina.
La protesta del sindaco di Santa Margherita Belìce matura dopo anni di attese e richieste fatte all’ex Provincia per sistemare il tratto stradale che in alcuni punti è fortemente dissestato e pericoloso. Un tratto si strada provinciale che mette giornalmente a rischio la vita di tanti automobilisti che percorrono l’arteria di collegamento con la fondovalle Sciacca – Palermo nonché con i paesi della Valle del Belice.
Automobilisti costretti a fare zig zag anche in prossimità di curve e che costringe ad attraversare diversi metri anche in una sola corsia. “Un ampio stato di dissesto del fondo stradale” riconosciuto dallo stesso ex commissario straordinario del Libero consorzio di Agrigento, Giuseppe Marino, nel corso di un sopralluogo con i tecnici della sua struttura il 16 gennaio di un anno fa. In quella circostanza il commissario assicurò al sindaco di Santa Margherita ed ai giornalisti presenti un immediato intervento tampone entro la fine del 2018 e una soluzione definitiva per il tratto di SP44 visto la disponibilità progettuale dell’ente provinciale. Nei giorni scorsi si è avuto notizia che alcune strade provinciali della zona andranno in gara per interventi di sistemazione per complessivi 1.627.017,28 euro, ma della SP44 nessuna traccia.
Da qui la delusione del sindaco Franco Valenti e la sua singolare protesta.