PESCHERECCIO MAZARESE SEQUESTRATO NEL CANALE DI SICILIA

Il peschereccio italiano Tramontana è stato sequestrato da una motovedetta libica nel golfo della Sirte. Il battello è di Mazara del Vallo: a bordo, ci sono sette membri dell’equipaggio, cinque mazaresi e due tunisini. Il capitano Nicolò Bono e l’equipaggio «stanno bene», ha assicurato il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci.

Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha dato “istruzioni all’ambasciatore d’Italia, Giuseppe Buccino, di adoperarsi prontamente con la massima efficacia al fine del corretto trattamento e di un rapido rilascio dei membri dell’equipaggio e dell’imbarcazione, costretta a dirigersi verso il porto di Misurata». Sarebbe dunque finita nelle mani delle forze fedeli al governo di Fayez al Sarraj.

La vicenda rischia di complicare i rapporti tra Roma e i libici, con l’Italia che – come emerso nel corso del Comitato nazionale ordine e sicurezza presieduto dal ministro Matteo Salvini lo scorso 8 luglio – si appresta a inviare alla Guardia Costiera libica altre dieci motovedette italiane in funzione anti-immigrazione illegale. La Farnesina precisa che «non sono ancora chiare le ragioni del sequestro, verosimilmente legate ad attività di pesca, in acque peraltro definite ad alto rischio e dunque sconsigliate da parte del Comitato Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti e delle Infrastrutture».

In base alle prime informazioni, il peschereccio si trovava nell’area insieme ad altre imbarcazioni quando è stato abbordato dall’unità libica a circa 60 miglia a est del porto di Misurata. Alcuni militari libici sono saliti a bordo per scortare l’imbarcazione.