DON CIOTTI: “BESTEMMIA CHI CHIEDE A DIO DI BENEDIRE I PORTI CHIUSI”

Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, nell’annunciare che la venticinquesima edizione della “Giornata della memoria e dell’impegno”, che si terrà il 21 maggio 2020, si svolgerà a Palermo, ha espresso parole di apprezzamento per il Master della Strada degli Scrittori, cui ha partecipato come docente.

A Castrofilippo, nel contesto della serata “Lungo la strada della legalità nel paese di Paolo Borsellino e Salvatore Bartolotta”, promossa dall’associazione Strada degli scrittori e inserita nelle iniziative collaterali del Master “Le parole dell’impegno civile”, Don Ciotti ha usato parole dure sulla questione migratoria. “Ritengo che in atto si stia tradendo la nostra Costituzione – ha spiegato -. Non voglio giudicare nessuno ma non si può, è una bestemmia, prendere la Madonna, il Rosario, chiamare Dio in causa e chiedere di benedire i porti chiusi. Dio non può benedire quando respingiamo la fragilità e la debolezza delle persone”.

Ciotti, dialogando con il giornalista Felice Cavallaro, non si è tirato dietro di fronte ai più scottanti temi di attualità, parlando anche dell’abuso del concetto di “antimafia”, che, spesso, nasconde cose poco trasparenti. “Va abolita la parola ‘Antimafia’ – ha detto – non va fatta della legalità un idolo, una bandiera da tirare fuori alla bisogna. Bisogna sempre ricordarsi che il fine ultimo è la giustizia”.