CONDANNATO A MORTE USA CHIEDE CITTADINANZA ITALIANA

Un italo-americano da oltre 40 anni nel braccio della morte in Florida chiede la cittadinanza italiana. E’ l’ultima speranza per Henry Sireci, condannato nel 1976 per l’assassino di Howard Poteet, un venditore di auto usate, delitto che lui ha sempre negato di aver commesso.

I nonni paterni di Sireci sono nati entrambi a Caccamo. Il nonno è diventato cittadino americano dopo la nascita del padre di Henry. Esiste dunque una linea continua di cittadinanza, secondo gli avvocati del condannato, che hanno fatto partire la richiesta chiedendo anche l’assistenza consolare «per impedire l’esecuzione di un innocente». Il caso di Henry è sostenuto negli Stati Uniti da Reprieve, una ong che si batte contro la pena di morte.
Il comune siciliano di origine ha fatto sponda: «E’ un concittadino», ha detto il sindaco Nicasio di Cola dicendosi pronto a far pressioni sulla Farnesina nei giorni in cui l’Italia è impegnata all’Onu sulla moratoria per le esecuzioni.
In passato l’Italia si è mobilitata almeno due volte per un condannato a morte negli Usa. Lo ha fatto nel 1997 per Joseph O’Dell e poi, tre anni dopo, per Rocco Derek Barnabei, anche lui discendente da italiani. O’Dell è sepolto a Palermo, nel cimitero monumentale di Santa Maria del Gesù, pochi chilometri di distanza dal paesino in cui a fine Ottocento erano nati i nonni di Sireci.


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