“L’albero dei giusti” dedicato all’agente Giovanni Fazio aggredito dal degrado nella villa comunale

Il degrado offende anche la memoria di figli illustri della nostra città. L’albero piantato dalla Fidapa alla villa comunale Scaturro in memoria dell’agente della Polizia Municipale Giovanni Fazio ucciso da mano mafiosa versa in condizioni ignobili

SCIACCA- Quanto strana Sciacca è, almeno da parte di chi ha il compito di espletare le funzioni istituzionali e d’ufficio che competono ai ruoli del Comune. Da un lato dalle istituzioni comunali sgorgano proclami, gesti di solidarietà, di memoria per i figli illustri di questa città. Dall’altro, dimentica e peggio lascia la memoria al degrado. Gli esempi non mancano, anzi abbondano. E il degrado colpisce anche la memoria dell’agente saccense di Polizia Municipale, Giovanni Fazio, ucciso da mano mafiosa mentre prestava servizio a Palma di Montechiaro. Nella villa comunale della nostra città, un fazzoletto di oasi storica e di paesaggio, è stato piantato un albero d’ulivo da parte dell’associazione Fidapa di Sciacca. Associazione che a partire dal 21 marzo dello scorso anno, ha iniziato la piantumazione  del “Giardino Diffuso dei Giusti”, dedicando questa iniziativa alla memoria dei Giusti di Sciacca e del territorio, e piantumando  ulivi, simbolo di pace e speranza, negli istituti scolastici della città e nel giardino della Villa Comunale. La piantumazione di 8 ulivi nelle scuole e nel giardino della villa comunale ha come scopo quello di rinnovare il ricordo di “figli” soprattutto nelle nuove generazioni, con i loro esempi di coraggio e di altruismo, il loro amore per la cultura, portando il messaggio di speranza e di impegno per un mondo migliore. Nella villa comunale l’albero piantato è stato dedicato a Giovanni Fazio, giovane agente di polizia municipale tragicamente ucciso, ma il cui ricordo vive nei cuori di chi lo ha conosciuto. Ma basta entrare nella villa comunale per notare come la memoria cede il passo al degrado, all’incuria, alla dimenticanza frutto di inefficacia della pubblica amministrazione, in questo caso il Comune. L’albero d’ulivo è aggredito dalle erbacce e la targa dedicata a Fazio è coperta dalle medesime. Per la cronaca, la Fidapa ha piantato il primo ulivo ha trovato casa al liceo scientifico Fermi, dedicato a Pino Puglisi, come  omaggio alla sua figura di guida e di coraggio. Il secondo, nella Villa Comunale è stato dedicato a Giovanni Fazio. Poi le atre piantumazioni, all’Istituto Comprensivo Mariano Rossi dedicato a Gaspare Giarratano, l’eroe che ha salvato vite di migranti in mare, con il suo peschereccio nelle acque del Mediterraneo; all’Istituto Alberghiero-Agrario Calogero Amato Vetrano in memoria del cavaliere Amato Vetrano, fondatore dell’omonima fondazione; all’Istituto Classico-Artistico Tommaso Fazello, intitolato alla compianta professoressa Angioletta Scandaliato docente di storia e filosofia autrice di ben quindici libri sull’ebraismo e sulla storia del territorio; all’Istituto Don Michele Arena, dove si è reso omaggio alla memoria di un uomo straordinario, Padre Arena, che con la sua bontà e dedizione ha lasciato un’impronta indelebile a Sciacca, dove ha svolto un’opera di grande valore sociale e spirituale; alla Scuola dell’Infanzia Agazzi, coinvolgendo anche alcune classi del San Giovanni Bosco, dedicato alla memoria di fratel Biagio Conte,  per la sua vita dedicata agli emarginati della società; all’I.C. “A. Inveges” in onore di Accursio Miraglia, il sindacalista saccense ucciso dalla mafia nel gennaio del 1947, in concomitanza con la Giornata della Legalità, in cui si ricordano le vittime della mafia nell’anniversario dell’uccisione di Giovanni Falcone, della moglie e della sua scorta. Tutti gli alberi piantumati sono ben curati, e la memoria è avvolta dal decoro, dal rispetto. Tranne uno: quello della villa comunale. Il padrone di casa, cioè il Comune, lo lascia nel degrado più ignobile.