24 ORE AL BLACK OUT. DOMANI MATTINA LA DISATTIVAZIONE DELLA CABINA ENEL. 500 UTENZE COL FIATO SOSPESO

Inizia il countdown per le 500 utenze Enel allacciate alla cabina situata all’interno del palazzo Azzara. Domani mattina, infatti, l’ufficiale giudiziario, con l’ausilio delle forze dell’ordine, constaterà se l’Enel avrà dato seguito alla disposizione del Tribunale. Altrimenti, sarà disattivazione “forzata”. Dura lex, sed lex. 

L’Enel non ha trovato alcuna soluzione alternativa, nonostante ben 9 siti suggeriti dall’Amministrazione comunale che ha effettuato una incalzante opera mediatrice, pur non rientrando tra le sue competenze. Insomma, l’Amministrazione comunale, con l’ausilio degli uffici, ha fatto l’impossibile per offrire alla società elettrica l’opportunità di trovare una soluzione alternativa a quella della cabina contestata e ubicata all’interno del palazzo Azzara.

Uno sfratto che è conseguenza di una sentenza del Tribunale di Sciacca e degli esposti dei condomini del palazzo Azzara, rapprsentati dai legali Mazzotta e Brunetto, che hanno subito danni in seguito alle fiamme scatenatesi dalla cabina medesima.

Il nocciolo della questione è la cifra che si dovrà spendere per disattivare e attivare un’altra cabina. L’Enel non può apparire come la società che incassa e non spende. Vi è un’emergenza che la stessa società deve affrontare senza se e senza ma. Nè la cifra può ricadare su casse comunali, spogliate da ogni responsabilità sulla vicenda.

Sembra proprio di assistere ad una prova di forza. Con l’Enel che vuole spingere fino in fondo la tensione (quella dei cittadini, non quella elettrica) in modo tale da tenere il coltello dalla parte del manico e scaricare le tensioni stesse sull’Amministrazione comunale. 500 utenze tra domestiche e commerciali, tutte nel centro storico.

Il black out sarebbe davvero una catastrofe e anche una questione di ordine pubblico. La perdita di tempo fino ad oggi non piace a nessuno, nèpiace la rigida posizione di una società elettrica che eroga servizi indispensabili per la collettività.

Archivio Notizie Corriere di Sciacca