Covid hospital di Ribera, ieri sopralluogo di D’Urso: “Tra 15 giorni l’apertura”

Da sinistra: Salvatore Cascio, Gaetano Mancuso, Tuccio D'Urso, Mario Zappia e Giuseppe Amico

RIBERA. Ieri pomeriggio una sopralluogo importante all’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera con la presenza dell’ingegnere Tuccio D’Urso, soggetto attuatore per la Sicilia per l’emergenza coronavirus, nominato dal Presidente della Regione, da cui dipende, con le vesti proprie di commissario delegato. Il soggetto attuatore, in capo all’ingegnere D’Urso, ha il compito di provvedere agli acquisti di tutte le attrezzature e macchinari necessari per attivare le strutture sanitarie siciliane in funzione dell’emergenza coronavirs.

Ieri pomeriggio, l’ingegnere D’Urso ha radunato tutta la filiera degli attori interessati a portare a termine un compito arduo, quello di adeguare dal punto di vista strutturale e impiantistico una struttura fortemente datata come il Fratelli Parlapiano.

E’ bene ricordare che l’Asp di Agrigento, guidata dal commissario straordinario Mario Zappia, ha avuto la responsabilità della prima fase, quella che possiamo definire dei lavori edili, insieme a quella dell’impiantistica con il cablaggio di tutto il secondo piano. Di primaria importanza, in questa fase, ha assunto l’istallazione dell’UTA, l’unità di trattamento aria. Impianto indispensabile per rendere asettico tutto il secondo piano dedicato a struttura covid. Un impianto molto complesso.

Non bisogna neanche dimenticare che il secondo piano si è reso totalmente disponibile solo dal 9 gennaio scorso quando la Fondazione Maugeri ha lasciato tutta l’ala per trasferirsi al terzo piano. Nell’ala ex Maugeri ora c’è la degenza ordinaria covid per 40 posti letto.

Con l’ingegnere D’Urso ieri pomeriggio abbiamo fatto il punto della situazione. La presenza del soggetto attuatore, Tuccio D’Urso, ha segnato l’avvio dell’ultimo miglio. Ciclisticamente, la sua presenza a Ribera segna lo sprint finale per tagliare il traguardo. Sprint che, solitamente, avviene all’ultimi chilometro. Ieri pomeriggio, con l’ingegnere D’Urso c’erano il commissario straordinario Mario Zappia, il direttore sanitario dell’Asp di Agrigento Gaetano Mancuso, il direttore del presidio ospedaliero riberese Salvatore Cascio, il responsabile del Distretto sanitario di Ribera Giuseppe Amico, il direttore dei lavori, i rappresentanti delle due ditte che hanno ricevuto l’appalto dei lavori.

“Proseguiamo- dice al nostro giornale- e ultimiamo l’ottimo lavoro svolto dall’Asp di Agrigento che ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Ancor prima che fossero chiare le responsabilità attuative, l’Asp di Agrigento ha disposto l’esecuzione dei lavori sia per la terapia subintensiva che per la intensiva. Noi abbiamo completato la gran mole di lavoro portato avanti dall’Asp con la fornitura di tutte le attrezzature e macchinari necessari”.

A che punto si è? “Ora siamo arrivati alla fase dell’assemblaggio, del montaggio e delle rifiniture. Di tutta questa si occuperà direttamente il soggetto attuatore, dunque la struttura commissariale da me diretta. Sto disponendo gli ultimissimi lavori che abbiamo inserito nel solco dei poteri commissariali e nell’assoluta osservanza di norme e regolamenti esistenti in materia di opere pubbliche”.

Ingegnere, nonostante le difficoltà strutturali, il Fratelli Parlapiano, insieme al Garibaldi di Catania, è la le prime strutture covid ad essere completate.

“Non c’è dubbio che l’Asp di Agrigento, così pure l’azienda Garibaldi di Catania, hanno compiuto un lavoro eccezionale che consentirà oggi alla struttura commissariale e alle due aziende sanitarie di inaugurare i primi due reparti covid completati. Due reparti di terapia intensiva e subintensiva non hanno eguali in tutta Italia. Oggi c’è soltanto da assemblare, tirare fuori dai magazzini le attrezzature e procedere al montaggio e al cablaggio delle attrezzature che sono tecnologicamente avanzate, tutte di ultima generazione in modo tale che si possa dare ai pazienti assistenza assolutamente degna di un contesto civile”.

Quando sarà inaugurato il covid hospital di Ribera?

“Dico fine marzo, in cuor mio il 20 spero d i procedere all’inaugurazione”.

Di certo, il commissario dell’Asp di Agrigento Mario Zappia, può tirare un sospiro di sollievo. Ha ricevuto una situazione molto critica, una struttura, quella del Fratelli Parlapiano, che non era pronta né adeguata. Si è svolto un lavoro davvero importante se si pensa che la struttura sanitaria di Ribera mancava di tutto, non era adeguata alla destinazione di covid hospital. Un lavoro che è partito da una cifra sotto lo zero e che, nonostante l’emergenza sanitaria che ha sballato tutti i tempi delle forniture, nel giro di pochi mesi arriva a compimento. Il cantiere ha avuto inizio il 4 novembre scorso.

“Ringrazio l’ingegnere Tuccio D’Urso- dichiara il commissario Mario Zappia- per l’impegno profuso e per la sua presenza di oggi (ieri n.d.r.) che  segna la volata finale per giungere all’attivazione completa della struttura covid del Fratelli Parlapiano. Apprezzo molto il riconosciuto impegno, da parte del soggetto attuatore, profuso dall’Asp di Agrigento, ma ogni sforzo sarebbe stato vano senza un impegno sinergico. Adesso siamo davvero sul traguardo finale. Gli sforzi sono stati tantissimi, le difficoltà enormi. Abbiamo lavorato tutti con impegno, sfuggendo dalle polemiche infondate perché abbiamo seguito senza distrazione la stella polare dei fatti; abbiamo lavorato tutti guardando avanti con l’obiettivo di vincere una sfida che sembrava impossibile. Ringrazio l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, per la costante attenzione rivolta al Fratelli Parlapiano, per la lungimiranza di una scelta che, finita l’emergenza covid, proiettera’ l’ospedale di Ribera in una dimensione di crescita e specializzazione come eccellenza in materia di malattie infettive”.

Filippo Cardinale