13ENNE ABUSATA AFFIDATA AD UNA COMUNITA’. LA MADRE ERA STATA ESPULSA

La tredicenne vittima di efferati abusi sessuali col consenso della madre è stata destinata ad una comunità per le adeguate assistenze. La triste storia, inquadrata in un contesto di degrado e di devianza dal compito di una madre che ha il dovere di proteggere la propria figlia, ha avuto il culmine con sei arresti, tra cui la madre. Una romena che in carcere a Palermo, al Pagliarelli, si è avvalsa della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia dinanzi al Gip.

La mamma della tredicenne era stata destinataria di un decreto di espulsione emesso dalla Prefettura di Agrigento. Doveva lasciare il territorio italiano. Ma come per la gran parte dei decreti di espulsione, l’atto non trova compimento. Tanto è vero che la donna è rimasta sul territorio italiano e si è resa protagonista di una vicenda terribile, quella di aver indotto la figlia tredicenne alla prostituzione. Il provvedimento risale allo scorso anno e la motivazione risiede che non aveva e non ha un’occupazione. Tra l’altro, ha avuto anche problemi con la giustizia tanto da essere costretta agli arresti domiciliari. Fatti accaduti a Menfi per una questione di estorsione di denaro ad un anziano. Vicenda sfociata con una sentenza definitiva.

Tra gli arresti eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Sciacca, oltre alla madre della ragazzina, c’è Pietro Civello, 63 anni, di Gibellina, mentre agli arresti domiciliari sono Viorel Frisan, 37enne di Gibellina,Calogero Friscia, 25enne di Menfi, Vito Sanzone, 43 enne di Menfi e Vito Campo, 69enne di Menfi.

L’attività investigativa ha origine da un controllo su strada effettuato da una pattuglia dell’Arma nel dicembre del 2017, lungo la S.S. 624, nel comune di Sambuca di Sicilia. Nel cuore della notte, era stata fermata un’auto, a bordo della quale vi erano un 60 enne originario di Gibellina ed una ragazzina 13 enne. I Carabinieri, insospettiti dalle dichiarazioni rese dall’uomo e per la presenza dell’adolescente, con la quale non aveva alcun legame di parentela, decisero subito di approfondire la situazione, accompagnando i due presso la Stazione Carabinieri di Menfi, comune di residenza della minore.

Ma per fare piena luce sulla scioccante vicenda, i militari hanno continuato mediante sofisticate intercettazioni e attraverso pedinamenti, nonchè con il supporto dei Carabinieri del RIS di Messina, a raccogliere tutti gli elementi che hanno permesso oggi di eseguire i provvedimenti restrittivi non solo nei confronti della madre della ragazzina e del Civello, ma anche nei confronti dei clienti con i quali la minore, sotto costante minaccia di morte, era stata costretta ad avere rapporti sessuali.

I Carabinieri sono inoltre riusciti a risalire all’identità dei quattro clienti che, in cambio di somme cha andavano dai 30 ai 200 euro per prestazione, avevano abusato della ragazzina, direttamente presso case di campagna di loro proprietà od addirittura presso un ovile.

Filippo Cardinale


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